Muffins ai lamponi, avena e cioccolato e una domanda

Sigh, è arrivato anche l'ultimo post con i lamponi. Un po' mi piange il cuore al pensiero di non averne più per un po', anzi un bel bel po', però quest'anno non posso proprio lamentarmi. Con i frutti di bosco, ne ho fatta una pelle. Un po' di anni fa ricordo che il frutto che andava di più a casa era indiscutibilmente la pesca noce, quella bianca, succosa e dissetante. Quest'anno, invece, ci ho dato dentro di susine (verdi e gialle),  albicocche, fichi. E frutti di bosco, naturalmente: nello yogurt alla mattina per una colazione leggera e veloce, ma soprattutto nei dolci! Della serie "non so se si era capito..."

Tutta colpa dei cavoletti

Trovare questa insalata da Sheena è stato un vero colpo basso. Anzi, direi un colpo basso misto ad un colpo di fulmine, una di quelle cose che ti colpiscono come una padellata in fronte. Perchè non si può desiderare così tanto di avere dei cavoletti di Bruxelles (e questa volta non c'è di mezzo Sigrid, anche se ormai la parola "cavoletto" mi fa pensare ad una sola persona, ccheccivoletefare) quando non-ci-sono.

Lunga vita alle insalate!

Sto seriamente pensando di crearmi un biglietto da visita. Con questo slogan. Sissì, e non sono gli effetti collaterali/secondari del caldo di questi giorni. Oppure, se dovessi cambiare il nome del blog (cosa che non succederà MAI, ma, tanto per avvisarvi) si chiamerebbe così. Essì, perchè in questi giorni la mia vita sta andando avanti a insalate: ne sto provando e mangiando tantissimi tipi diversi, e facendovele subire tutte :D

Pudding di tapioca, lamponi e rabarbaro con muffins al limone e semi di papavero

Non dico che sia scientificamente provato, ma, quando vedo un nuovo ingrediente, non resisto. Punto e basta. E così è successo (pure) con la tapioca, anche se questa volta sono stata io ad andarla a cercare. Vi avevo promesso che presto sarebbe arrivata la cugina, no? E si tratta di un tipo tutto particolare, vi avverto.

A volte basta poco...

Per tornare bambini, per sentirsi bene, per essere felici. Basta crederci, e volerlo.

Per apprezzare i gusti autentici, i gusti di una volta. Quelli di sempre e da sempre i migliori.

Un bicchiere di latte, qualche frutto, un libro, magari "Due di due" o "Il giardino segreto" per sognare ad occhi aperti guardando il cielo. Giocando a rincorrere bolle di sapone.

Quattro chiacchiere tra amiche in un soleggiato pomeriggio d'estate, in giardino. Una catena di parole infinita.

Finaciers lamponi e rabarbaro

Ok, che la cucina francese stia creando una forte dipendenza tra me è lei, beh, direi che non c'è alcun dubbio. Ma questa volta, preparare un dolce a base di albumi, è stata più che altro una (piacevole, molto piacevole) necessità. Quando mi avanzano, cerco sempre di trovare un modo per non sprecarli, visto che non mi sono ancora attrezzata con un pollaio sotto casa che me le faccia trovare in abbondanza ogni giorno. E dunque, il destino degli albumi avanzati dal buonissimo gelato alla cannella, era proprio questo. 

Gelato alla cannella

Non potete neanche lontanamente immaginare quanto sia buono questo gelato. Il più buono in assoluto che abbia mai fatto e mangiato. Ammetto di essere un po' di parte, perchè, la cannella, è per me un po' come il prezzemolo: la metterei dappertutto. Ma si tratta di uno di quei gelati non eccessivamente dolci, che non sanno eccessivamente di cannella (come alcuni che ho assaggiato), è davvero tutto ben equilibrato. Fatto con tuorli d'uovo, panna fresca, latte, cannella, of course. Perchè per fare il gelato, quello vero, ci vogliono questi ingredienti. Non si scappa. Che dite, sono brava a farmi pubblicità?!

Due idee per un Ferragosto in giardino

Voglia di feste in compagnia, di dolci alla frutta, di colori e di freschezza? Yeeepppeee, sfogatevi con queste due torte! State pur certi che farete una bellissima figura, eccome se la farete!

Gelato al cioccolato e rhum

E cosa fare con i tuorli avanzati dai fiori di zucca? No che non si buttano, si fa un bel gelato! Scommetto che a questa proposta nessuno, ma proprio nessuno, resisterebbe. Dico bene? E quindi, oggi, gelato al cioccolato, quello dolce e un po' salato. Sì, insomma, proprio quel gelato al cioccolato, quello famoso. Accompagnato da un leggero aroma di rhum. Un tocco piratesco a volte ci vuole, no?

Fiori di zucca al forno ripieni di mousse di prosciutto

Anche i suddetti fiori di zucca sono stati un tarlo, per me. Come il rabarbaro, questa volta non c'era di mezzo flickr ma il buon vecchio Sale & Pepe. Come avrete capito, sono abbonata a questo mensile e non appena arriva, non esiste pranzo o cena in cui io non mi metta a sfogliarlo. Il numero di luglio, però, non è passato dalla cucina al salotto, ma direttamente al raccoglitore/to-do list con tutte le ricette che ho in programma (o che stampavo quando ancora non avevo il blog). Anzi, è stata in prima pagina sopra tutte le cartellette di plastica, quasi con il post-it: "URGE PREPARARE" ;)

Blinis ai piselli e cipolla rossa

Scusate la banalità, ma le frittate sono il pranzo estivo per eccellenza. Veloci e versatili, sono ottime con qualsiasi verdura aggiunta. E poi, scusate di nuovo, alla frittata con le cipolle, non si resiste. Un po' come con la focaccia. Inutile girarci intorno: questi qui sopra chiamateli blinis (che forse a dire il vero sarebbe un po' inappropriato chiamare così perchè i veri blinis sono composti di farina e lievito, originari della Russia, però, ecco, il nome mi piaceva di più ;P), tortillas o frittatine, sempre quello è!

Crumb cake more e rabarbaro

Sì, finalmente l'ho trovato anch'io, il rabarbaro! Ultimamente era diventata una fissa. Colpa di flickr su cui ci sono talmente tante foto di gambi di rabarbaro, ma di quelli belli rossi - che qui non ho mai visto, tanto per intenderci - da far girare la testa. Certo che il nome "rabarbaro" il mal di testa un po' lo fa venire, non trovate? Con tutte quelle R e quelle B... Che poi sono solo 3 + 2, ma fa niente. "E' incredibile come parli di cose intelligenti, questa ragazza" - starete pensando. Eh, che il caldo dia alla testa è risaputo, no?!
Ma ora veniamo alla torta in questione - qualcosa vi dovrò pur dire, no?!

Insalata di fagioli neri

Io ultimamente le insalate le trovo molto terapeutiche. Ricordo che all'inizio, per prepararne una, tiravo fuori almeno duecento cucchiai, cinquanta forchette ed altrettante ciotoline. Sul tavolo della cucina (quella santa cucina che quando mi vede alza gli occhi al cielo, con aria di rassegnazione) c'era ogni cosa possibile ed immaginabile a tal punto che non restava neanche uno spazietto piccolo piccolo, e, ciliegina sulla torta, già di mattina la lavastoviglie era piena zeppa, neanche fosse sera. Adesso invece, non dico che le cose siano migliorate di tanto (quando devo fare le foto sul tavolo non ci sono più coltelli o cucchiai, ma tutti i props - purtroppo sono un tipo indeciso, io ;), ma almeno la lavastoviglie non è più così carica. E va meglio (soprattutto per lavatrice e cucina ;), credetemi!