Dopo mesi di mele, ho atteso con ansia che comparissero le prime fragole nelle ceste verdi del reparto ortofrutta. E così, da poco, anche i mirtilli. Mi è bastato ritrovarmici vicina per essere inebriata da una nuvola di profumo. Ho cercato una confezione che ne contenesse di più piccole, più graziose e fotogeniche. E se solo avessi avuto una piantina in giardino, non avrei risparmiato neppure loro, dopo averle viste crescere e cambiare colore. Bisognerebbe sempre accorgersi di tutti questi piccoli miracoli silenziosi che avvengono sotto i nostri occhi, ma che troppo spesso non notiamo neppure.
martedì 28 aprile 2020
martedì 21 aprile 2020
Amande chocolat.
Ci sono innumerevoli momenti della giornata, e soprattutto
di queste giornate, in cui mi ritrovo a pensare a episodi apparentemente
insignificanti. Lo faccio sempre con un velo di amarezza, perché mi dico che
per quanto possano sembrare banali, ero felice. Una spesa al supermercato fatta
per procacciarsi gli ingredienti necessari per una torta, una passeggiata all'aria
aperta immersi nel silenzio della natura, dei respiri affannosi, dei passi
sullo sterrato, una mano nella mano. I colori del tramonto, la mia pizza
preferita, un film condiviso, il momento dell’assaggio di una crostata che ho
preparato per la prima volta. L’aria frizzante la mattina mentre corro verso l’ospedale
e il sentirmi sempre meno inadeguata tra quelle mura, ma lottando costantemente
contro i miei sensi di inferiorità. Una cena in giardino, i colori dei fiori, i
rientri senza un orario, le luci tremolanti sull'acqua del lago.
LABELS:
crostate,
farine alternative,
frutta secca,
per l'ora del thè
mercoledì 15 aprile 2020
Scones e voglia di brunch
La montagna è una di quelle cose che ho imparato ad apprezzare nel tempo, sebbene io abbia un nonno che è salito su vette di tutto il mondo e conosce molto bene tutti i loro nomi. Non facevo i salti di gioia quando, da piccola, le domeniche erano riservate ai picnic all'aria aperta. Fin quando ero adolescente rifuggivo il più possibile dalle fatiche di una passeggiata in salita, anche se poi ci sarebbe stata la discesa. Non mi importava del panorama, non mi importava della vista una volta raggiunta la cima, non mi importava della soddisfazione di essere arrivati fino in fondo, non ero affascinata dalla natura.
LABELS:
biscotti,
classici,
colazione e merenda,
farine alternative,
frutta,
per l'ora del thè,
UK
domenica 12 aprile 2020
Happy Easter, only with hot cross buns
Per questa Pasqua un po' atipica, preferisco cedere il posto a lui.
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
“Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
giovedì 9 aprile 2020
Il mio primo Banana bread
/Odi et amo
Quare id faciam
Fortasse requiris/.
Ho ancora in testa la voce decisa e piena di pathos della mia professoressa di Latino intenta a leggere in metrica i versi di Catullo. Io, la metrica, non sono certa di averla mai imparata. Ma posso dire che, solamente andando ad orecchio, mi è sempre andata bene. La musicalità delle parole, delle crasi tra le stesse e degli accenti modificati dalla lettura, mi divertiva e affascinava al tempo stesso.
Lei passeggiava tra i banchi con il libro aperto in una mano e l'altra che si agitava come fanno i direttori d'orchestra per segnare il tempo.
E quando il suo sguardo non era posato sulle pagine, scrutava probabilmente le nostre facce. Alcune delle quali, sicuramente, tradivano il fatto che con la mente fossero da tutt'altra parte.
lunedì 6 aprile 2020
La torta della salute di Gabila
"Sei brava a riuscire ad aggiustare sempre il tiro, non è da tutti". Sorrido dentro, stupita, di fronte a questo complimento. A volte si parla con qualcuno, e questo qualcuno non si rende conto di fare scoppiare dei piccoli fuochi d'artificio dentro di noi con delle -apparentemente- semplici parole.
"È 'solo' questione di restare ad ascoltarsi. Stare ad ascoltare le proprie esigenze, in propri desideri, la propria insofferenza nei confronti di qualcosa che si continua a fare, ma nella maniera sbagliata perché diventa così totalizzante da annullare se stessi. Ascoltare le proprie voglie, quello che sentiamo giusto per noi e non quello che pensiamo lo sia perché lo è per gli altri. Ascoltarsi perché a volte continuare a 120 chilometri all'ora su una strada porta a non godersi il paesaggio, e non è detto che ci sia data la possibilità di tornare indietro per ammirarlo. E anche se potessimo, forse non sarebbe più lo stesso.
giovedì 2 aprile 2020
Gli ultimi sprazzi d'autunno
Da fedele amante dell'inverno, mi è presa un'incontenibile voglia d'estate. Voglia di vento tiepido sulla pelle e tra i capelli, di buio tardi, di luce forte e intensa, di cieli limpidi. Di quell'azzurro che sembra essere stato dipinto da qualcuno passato di lì per puro caso, e che non è consapevole di stare donando qualcosa di prezioso. Di profumi, di lunghe passeggiate con la bellezza di quelle cose che si rivivono dopo tanto tempo. Di leggerezza, di libertà, di poter respirare a pieni polmoni per far uscire ogni residuo di paura. Per recuperare tutto ciò che era stato messo in standby. Per recuperare tutto quello di cui ho sentito la mancanza. Per salutare questo inverno forzato ma non con un semplice arrivederci: con un addio. Un addio al suo grigiore insostenibile ed alla sua infertilità.
LABELS:
autunno,
biscotti,
chocolat,
colazione e merenda,
cookies,
farine alternative,
per l'ora del thè,
spezie,
vegan
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