Sarò sincera con voi: nessuna babka è stato sfornata di recente, non ha riempito ogni angolo della casa con il profumo di lievito prima, e di cioccolato poi. Tutto questo, probabilmente, è successo nel momento esattamente prima di quello in cui il forno, a causa del caldo, non è stato più possibile accenderlo. Ma ero certa sarebbe stato un arrivederci, non un addio: e questa treccia fragrante lo conferma, perchè fa un po' da ponte tra la primavera e l'autunno. Sono stata la persona che meno di tutte si è messa a panificare durante il lockdown; non ho accudito nessun lievito madre, non gli ho dato nessun nome e non sono stata a guardare le bolle che di giorno in giorno lo fanno aumentare di volume come per magia. Però questo dolce lo volevo fare già da molto e la paura che venisse male non mi ha fermata, questa volta. Sebbene io abbia sempre visto i lievitati come degli strani esseri delicatissimi.
martedì 29 settembre 2020
martedì 22 settembre 2020
Madeleines speziate per accogliere l'autunno
L'autunno è un ritorno alle cose semplici. Alla coperta morbida, al forno acceso, a quel profumo che inonda la casa e culla con dolcezza perchè poche cose sono rassicuranti quanto gli intrecci di mele e cannella. Un invito a stringersi un po' di più, quando fa freddo; a stare davanti al camino, osservando il fuoco nascere. Un'ode al tè caldo quando alle cinque di pomeriggio è già buio e passa la voglia di uscire, e la cioccolata la si fa in casa sperando venga densa al punto giusto. E quella stessa torta di poche ore prima, invece, trova il suo momento migliore.
mercoledì 16 settembre 2020
Pancakes senza glutine al cacao
Non so come ci eravamo trovate a parlare di amare e amarsi. Lei mi disse "Beh io non ci credo tanto. F. mi ha aiutata ad amarmi senza accorgersene. Mi ha fatto scoprire e liberare nuovi lati di me, che nascondevo da talmente tanto tempo che mi ero persino dimenticata della loro esistenza".
martedì 8 settembre 2020
Zebra cheesecake
Mi sono messa a pensare, dal nulla, ad un gioco che mi piace sempre, quando lo facciamo: confidarci le impressioni che abbiamo avuto l'uno dell'altra quando a legarci era solo uno sguardo e qualche parola di circostanza. Ed è inevitabile sorridere, stupendoci di quanto tempo sia passato senza che ce ne siamo potuti accorgere; quanto oltre siamo andati a quello sguardo e quelle parole. So che ora sarebbe impossibile replicare quei momenti, perché pur essendo le stesse persone siamo anche un po' diverse. E quando l'altro giorno ho fissato le foto appese alla parete, ti ho guardato con un'aria nostalgica che hai notato subito.
martedì 1 settembre 2020
Parlando di scrittura, con una fetta di torta
La scrittura ha sempre esercitato un potere catartico su di me e il blog, offrendomi le sue pagine bianche da riempire, è diventato il mio diario personale quando avevo bisogno di raccontare tutt'altro rispetto a ciò che mi succedeva. Ma è proprio questo il motivo per cui è stato terapia: parlando di tutt'altro e al tempo stesso di me, ho ritrovato me stessa senza accorgermene.
Ho sempre scritto per sfogo. Per immortalare ricordi e per metterli nero su bianco mentre si stavano sbiadendo, se mi ero dimenticata di imprimerli quando ancora erano freschi e nitidi. Ho sempre scritto quando volevo comunicare qualcosa a qualcuno, ma le parole parlate mi riuscivano difficili. Ho letto per restare in ascolto della mia voce e capire se quella musicalità mi piaceva, se era adatta al mio messaggio; cambiando punteggiatura e spostando parole nella frase, un'operazione che fa la differenza più di quanto credessi.
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