Più di due anni e mezzo fa, io e L. ci trovavamo a cenare in un posticino dove non avevo mai avuto l’occasione di andare prima di allora. Probabilmente aveva aperto solo da qualche mese. Soffitti alti, arredamento moderno, luce soffusa, come quella che persiste alle 21.30 di una qualunque sera d’estate. Era estate, infatti, era piena estate. Era luglio e noi eravamo pronti a prendere una decisione dell’ultimo minuto. Sopra ciascun tavolino c’era una lunga lampada a led e, su questa, appoggiati dei libri aperti. Come se qualcuno avesse interrotto la propria lettura per cenare, ed avesse improvvisato quella fila luminosa come segnalibro, poggiandoci il proprio libro a cavalcioni. Un’idea originale, pensai. Che sa di casa. Di quei gesti goffi e istintivi che solo nel proprio nido si osano fare.
Con tutta la sua timidezza e, probabilmente, il timore di ricevere una risposta negativa, lui ci provò lo stesso. “Hai qualcosa da fare, ad Agosto? Cioè, devi andare via?”. Avrò sorriso e abbassato lo sguardo, divisa tra i miei doveri di studentessa e la voglia matta di prendere e andare. Non importa dove, ma prendere, e andare.
“Anni fa ero stato con i miei a Verona, mi era piaciuta molto”. “Io al liceo avevo visitato una mostra d’arte sul paesaggio, ma quel giorno diluviava, quindi la città non me la ricordo proprio. Anzi, forse non avevamo nemmeno potuto visitarla data la pioggia a dirotto”.
La prima settimana di agosto faceva un caldo torrido e l’aria condizionata in auto non funzionava nemmeno bene, ma niente di questo ci impedì di partire per tre giorni con tappa al lago d’Orta al ritorno. La spensieratezza e lo scoprirci sempre più simili erano il nostro unico motore, le sole cose che contassero veramente.
Le vie del centro, con quella pavimentazione chiara ed elegante, pullulavano di turisti intenti a perdersi tra le vetrine dei negozi di lusso, intervallati da quelli di souvenir. Per noi, invece, profumavano di libertà, e di una serie infinita di istanti perfetti. La mia voglia costante di granita, i pennarelli indelebili, due cuori che si schiudono pian piano come i fiori più belli, riaprendo cassetti mai mostrati a nessuno.
Quei tre giorni li ricordo con la leggerezza dei colori. E sono ancora quelli che risollevano dalle giornate assimilabili a scale di grigi.
"Promettimi che ci ritorneremo, anzi che mi ci riporterai. Voglio rifare le stesse identiche cose. Mangiare di nuovo in quel posto nel vicolo che si affaccia sull'Arena, passeggiare a fianco dell'Adige, camminare a piedi nudi in quella fontana, dirti, in piazza Bra, quanto mi era mancato tutto questo".
Quei tre giorni li ricordo con la leggerezza dei colori. E sono ancora quelli che risollevano dalle giornate assimilabili a scale di grigi.
"Promettimi che ci ritorneremo, anzi che mi ci riporterai. Voglio rifare le stesse identiche cose. Mangiare di nuovo in quel posto nel vicolo che si affaccia sull'Arena, passeggiare a fianco dell'Adige, camminare a piedi nudi in quella fontana, dirti, in piazza Bra, quanto mi era mancato tutto questo".
Biscotti a scacchiera
Ingredienti (per 22 biscotti):
farina 00, 100 g
farina integrale, 140 g
cacao amaro, 15 g
lievito per dolci in polvere, 8 g
zucchero di canna, 100 g
olio EVO, 40 g
olio vegetale, 40 g
latte vegetale, 60 g
Unire olio, latte e zucchero e mescolare energicamente per fare sciogliere quest'ultimo; aggiungere le due farine ed il lievito in più volte ed impastare fino ad ottenere un panetto.
Dividerlo a metà, aggiungere ad una delle due metà il cacao e impastare per incorporarlo. Trasferire in frigorifero per circa mezz'ora dopodichè, trascorso questo tempo, stendere i due panetti ad uno spessore di 5 mm circa e ricavare da ognuno delle striscioline sempre di mezzo cm.
A questo punto, affiancare tra loro una striscia bianca, una al cacao e di nuovo una bianca; compattarle bene per ottenere il primo strato del biscotto; quindi, mettere sopra alla strisce bianche due al cacao, e sopra quella centrale al cacao, una bianca; compattarle bene tra loro esercitando una lieve pressione. Formare l'ultimo strato mettendo sopra alle strisce al cacao quelle bianche e sopra quella bianca, una striscia al cacao.
Avremo così ottenuto un salsicciotto di sezione quadrata con un primo strato bianco-nero-bianco, uno sovrastante nero-bianco-nero, ed infine l'ultimo come il primo.
Con un filo da cucito ricavare dei biscotti spessi 1 cm e procedere allo stesso modo con l'impasto rimanente.
Disporre su una teglia da forno rivestita con l'apposita carta e cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 10 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare.
Dividerlo a metà, aggiungere ad una delle due metà il cacao e impastare per incorporarlo. Trasferire in frigorifero per circa mezz'ora dopodichè, trascorso questo tempo, stendere i due panetti ad uno spessore di 5 mm circa e ricavare da ognuno delle striscioline sempre di mezzo cm.
A questo punto, affiancare tra loro una striscia bianca, una al cacao e di nuovo una bianca; compattarle bene per ottenere il primo strato del biscotto; quindi, mettere sopra alla strisce bianche due al cacao, e sopra quella centrale al cacao, una bianca; compattarle bene tra loro esercitando una lieve pressione. Formare l'ultimo strato mettendo sopra alle strisce al cacao quelle bianche e sopra quella bianca, una striscia al cacao.
Avremo così ottenuto un salsicciotto di sezione quadrata con un primo strato bianco-nero-bianco, uno sovrastante nero-bianco-nero, ed infine l'ultimo come il primo.
Con un filo da cucito ricavare dei biscotti spessi 1 cm e procedere allo stesso modo con l'impasto rimanente.
Disporre su una teglia da forno rivestita con l'apposita carta e cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 10 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare.
Bellissimi e credo proprio.....buonissimi!
RispondiEliminagarantito!
EliminaMmmmmmm davvero invitanti.Proverò sicuramente a replicare la tua ricetta.
RispondiEliminaDa oggi ti seguo volentieri
grazie di cuore! Sono sani e semplici ;)
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