Da piccola non volevo mai andare a dormire. Sempre da piccola, ogni sera, avevo un appuntamento: il mio letto diventava la poltroncina di una sala cinematografica e mia madre, con la pazienza inesauribile che da sempre la contraddistingue, iniziava a raccontarmi una storia che mandavo in onda direttamente nella mia testa. Il tutto, ovviamente, con il fine ultimo di farmi addormentare. E non starò a dire che in realtà la maggior parte delle volte finiva che lei scivolasse nel sonno ed io no, ma mi piace ricordarlo, quello, come uno dei momenti più piacevoli della giornata. Anche quando imparai a leggere da me, sebbene fossi diventata una divoratrice di libri, stare ad ascoltare qualcuno che li leggeva per me non aveva prezzo, e credo che non ci sia età per porre un limite a questa abitudine, che per ovvi motivi diventa un evento unico e raro.
Diventando grande, succedeva sporadicamente che lei leggesse libri, e che mi riassumesse a voce i capitoli man mano che procedeva una pagina dopo l'altra. Sembrava che quei personaggi li conoscesse davvero, e che avesse fatto una chiacchierata con lo scrittore prima di venire a parlare con me.
Uno di quelli che più mi ricordo è "La fabbrica di cioccolato", di Roald Dahl, di cui mi innamorai perdutamente, al punto da farne propaganda persino a scuola e insistendo affinchè i miei compagni leggessero il libro prima di guardare il film.
Qualche anno più tardi, mi dimenticai di Dahl e del piacere della lettura. Di che soddisfazione si provasse a sentirsi parte di un libro. Del fatto che non siamo noi ad appropriarci dei libri, ma i libri ad appropriarsi di noi. Avevo dimenticato il piacere con cui mi aveva fatto sognare, e fatto amare Charlie e Willy, Matilda e la sua maestra, e il Grande Gigante Gentile. E che straordinario mi era parso il grande ascensore di cristallo.
Ma qualche anno più tardi, e forse non per caso, mi imbattei in una frase di cui avevo estremo bisogno, e che mi ricordò ciò che stavo dimenticando:
E allora mi sono ricordata delle cose importanti, e di quanto per questo, forse, mi fossi appassionata così tanto a lui. Per questo dedicargli qualche biscotto al cioccolato mi sembrava il minimo. Intanto farò in modo che continui a vivere attraverso le sue storie; e, se necessario, mi metterò a sfornare all'impazzata, perchè dopo aver sentito parlare così profusamente di cioccolato, non può che venirne una voglia tremenda - che con questa ricetta sarà bell'e che soddisfatta in un battibaleno.
Diventando grande, succedeva sporadicamente che lei leggesse libri, e che mi riassumesse a voce i capitoli man mano che procedeva una pagina dopo l'altra. Sembrava che quei personaggi li conoscesse davvero, e che avesse fatto una chiacchierata con lo scrittore prima di venire a parlare con me.
Uno di quelli che più mi ricordo è "La fabbrica di cioccolato", di Roald Dahl, di cui mi innamorai perdutamente, al punto da farne propaganda persino a scuola e insistendo affinchè i miei compagni leggessero il libro prima di guardare il film.
Qualche anno più tardi, mi dimenticai di Dahl e del piacere della lettura. Di che soddisfazione si provasse a sentirsi parte di un libro. Del fatto che non siamo noi ad appropriarci dei libri, ma i libri ad appropriarsi di noi. Avevo dimenticato il piacere con cui mi aveva fatto sognare, e fatto amare Charlie e Willy, Matilda e la sua maestra, e il Grande Gigante Gentile. E che straordinario mi era parso il grande ascensore di cristallo.
Ma qualche anno più tardi, e forse non per caso, mi imbattei in una frase di cui avevo estremo bisogno, e che mi ricordò ciò che stavo dimenticando:
"And above all,
watch the whole world around you with glittering eyes,
because the greatest secrets are always hidden
in the most unlikely places.
Those who don't believe in magic,
will never find it."
watch the whole world around you with glittering eyes,
because the greatest secrets are always hidden
in the most unlikely places.
Those who don't believe in magic,
will never find it."
E allora mi sono ricordata delle cose importanti, e di quanto per questo, forse, mi fossi appassionata così tanto a lui. Per questo dedicargli qualche biscotto al cioccolato mi sembrava il minimo. Intanto farò in modo che continui a vivere attraverso le sue storie; e, se necessario, mi metterò a sfornare all'impazzata, perchè dopo aver sentito parlare così profusamente di cioccolato, non può che venirne una voglia tremenda - che con questa ricetta sarà bell'e che soddisfatta in un battibaleno.
Brownie cookies
(ricetta di Jessica)
Ingredienti (per circa 14 cookies giganti):
farina, 30 g
burro a temperatura ambiente, 50 g
uova a temperatura ambiente, 2
zucchero bianco, 100 g
zucchero di canna, 40 g
lievito per dolci in polvere, 1/4 cucchiaino
sale, 1/4 cucchiaino
cioccolato fondente al 70%, 200 g
fior di sale (opzionale), q.b.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro, quindi lasciare intiepidire.
Sbattere le uova con i due tipi di zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso; incorporare il cioccolato fuso e mescolare bene.
Per ultima aggiungere la farina con il lievito ed il sale setacciandoli direttamente nel composto, e con l'aiuto di una spatola amalgamare bene. L'impasto così ottenuto sembrerà quello di una torta pronta per essere infornata, per questo ha bisogno di rassodarsi per 15 minuti almeno in frigorifero.
Preriscaldare il forno a 180°C.
Trascorso questo tempo, prelevare dall'impasto delle porzioni con un porzionatore da gelato (ciascuna dovrà essere di circa 30 g per avere dei biscotti grandi quanto il palmo di una mano, in alternativa adoperate un cucchiaio e create dei mucchietti uguali tra loro) e farle cadere direttamente su una teglia foderata di carta forno ben distanziate tra loro.
Cuocere in forno già caldo per circa 12 minuti o comunque fino a quando non avranno assunto l'aspetto che vedete in foto. Appena sfornati saranno molto morbidi, ma basterà qualche minuto sulla teglia perchè si rapprendano. Dovranno rimanere morbidi al loro interno, pertanto non vanno cotti troppo.
Se infornate a più riprese, potete lasciare le teglie con i biscotti ancora crudi anche a temperatura ambiente.
Lasciare raffreddare e cospargere con un pizzico di fior di sale, se gradite.
Conservare in una scatola a chiusura ermetica - ma, assicuro, non dureranno troppi giorni: creano dipendenza!
"P.S.: oggi mi trovate dai Rolling Pandas,
correte a leggere il mio "racconto in valigia" e a trarre spunto per i vostri prossimi viaggi!
Che delizia!
RispondiEliminaCreano dipendenza ;)
EliminaChe buoni questi biscotti ^_^
RispondiEliminaCreano dipendenza +.+
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