A volte mi fermo perchè mi piace riflettere su ogni pensiero mi passi per la testa, amplificarlo al massimo come si fa con un suono che comunica più di un mucchio di parole messe insieme, sfruttarlo per potermi scoprire guardandolo sotto più luci che diventano punti di vista. Penso a come la nostra mente lavori di continuo per immagazzinare ricordi, costruire memorie, formare l'ossatura di quello che oggi sappiamo sarà passato, dove l'oggi è un giorno che prima figurava come futuro e che invece è stato raggiunto. Mi piace stupirmi di fronte alla consapevolezza che le sensazioni di un determinato istante possano mantenersi vive dentro di noi, tangibili a distanza di tempo; perchè forse è proprio vera la frase 'le persone dimenticano quello che hai fatto, le persone dimenticano quello che hai detto, ma le persone non dimenticano come le hai fatte sentire'.
Ricordano quello che le scuote più in profondo, sia in positivo che in negativo. Ed è questo che cambia gli atteggiamenti, la fiducia, i bisogni che conducono alle persone e non alle cose. Quelle necessità che diventano mancanze quando non colmate nel giro di poco tempo, e quelle mancanze che richiedono pazienza, e quella pazienza che si solleva solamente perchè rassicurata dalla consapevolezza che è tutto magnificamente vero.
Quindi mi limito a queste due righe che con un blog di cucina non hanno nulla a che fare, ma la verità è che preferisco così perchè non sono capace di omettere me stessa da ogni cosa che faccio; e, soprattutto, la scrittura (se così la vogliamo chiamare; perchè si potrebbe anche solo parlare di 'pensieri con una forma approssimata' è da sempre lo strumento migliore di cui faccio uso per mettere ordine in quello che sento, che è sempre un po' ingarbugliato, un po' nascosto, una matassa di cui è difficile trovare il capo o forse sono solo io che mi ostino a cercare di offrirlo nella forma più comprensibile che possa avere.
Mi immagino a pensare sotto un cielo di stelle nascoste dietro ad una coltre di nuvole più o meno fitta, ma spessa quel che serve per non poterle vedere con chiarezza. E offro questi biscotti di frolla rustica e profumata, per chi ama le colazioni lente come solo in Agosto possono essere, i risvegli la mattina tardi, l'orologio che diventa un accessorio fra tanti altri anzichè impugnare il tempo come suo solito.
(ricetta tratta dal libro "Regali golosi", Sigrid Verbert, Guido Tommasi Editore)
Ingredienti (per 50 biscotti circa):
farina di grano saraceno, 180 g
farina 00, 100 g
zucchero di canna, 60 g + un po'
zucchero semolato, 60 g
uovo, 1
burro morbido, 125 g
lievito per dolci in polvere, 1 cucchiaino
sale, 1 pizzico
Con le fruste elettriche, ridurre a crema il burro morbido con i due tipi di zucchero; aggiungere l'uovo e sbattere bene per qualche minuto fino a quando non sarà stato completamente incorporato. Incorporare quindi gli ingredienti secchi mescolati tra loro ed iniziare ad impastare con le mani fino ad ottenere una palla di impasto compatta e morbida. Avvolgerla in un foglio di carta d'alluminio e lasciarla riposare in frigorifero per non meno di un'ora.
Trascorso questo tempo, infarinare una spianatoia e stendervi l'impasto ad uno spesso di 5 mm circa. Ritagliare tanti biscotti della forma preferita e disporli su due teglie da forno foderate con l'apposita carta. Spolverizzare con qualche granello di zucchero di canna a piacere. Cuocere in forno caldo a 180° per 13-15 min. circa o comunque fino a quando non appariranno leggermente dorati.
Brava continua cosi!
RispondiEliminaE' bello vedere come rendi ogni ricetta unica! speciale!
ti eleggo ufficialmente primo sostenitore <3 <3 <3
EliminaBello rileggerti ;-)
RispondiEliminaBuona giornata,
Sissa
ti ringrazio, piacere mio :D
EliminaBuona serata ;-)
Rileggerti è una delle cose più belle che sia successa in questo mese di agosto. Evviva i biscotti...evviva te <3
RispondiEliminafranciiiiii sì è passato tantissimo tempo! ora vado a sbirciare tutto quello che mi sono persa da te ;-) un forte abbraccio!!!
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