Ho bisogno di raccogliere nuove sensazioni, di risvegliare quei ricordi, di tornare ad indossare quei vestiti un po' larghi e perennemente stropicciati. Delle sveglie presto, della luce ovattata che c'è quando il mondo ancora dorme e il sole ancora è basso, dei passi svelti per i corridoi del sesto piano, di osservare in silenzio la vita che scorre anche quando tutto sembra immobile, di come siamo stati progettati per non smettere mai di esistere per davvero. Pensare che là sotto, lì dentro, c'è esattamente tutto ciò che siamo. Una complessità così piccola che mette fascino e paura. Una paura affascinante, quella che si prova per tutto ciò che sempre sarà inafferrabile, impareggiabile. Conservo le parole per quando ne avrò bisogno, ma so già che non saranno abbastanza per mettere in ordine tutto. E andrà bene così.