Galassia spirale

Quando le mani iniziano a profumare di burro e zucchero, può voler dire solo una cosa: che la sottoscritta, mentre la maggior parte pensa a iniziare diete e ad inaugurare abbonamenti in palestra, sta meditando su come accompagnare i futuri tè caldi di metà pomeriggio. Spalanco le porte, con estrema accoglienza, alla rotondità dei semini di vaniglia, all'aroma avvolgente del cioccolato fuso, e a quello che emana un impasto appena creato, pronto per assumere le vesti di un biscotto tutto nuovo. Ma che, dalla forma, mi ricorda qualcosa di estremamente speciale. 

Ne so molto poco di astronomia, e a dirla tutta, l'ultimo anno di liceo non mi aveva appassionata più di tanto. Però di una cosa sono certa: le sere d'estate passate a guardare le stelle, con quell'aria tiepida che accarezza il viso quasi a dare la propria personale buonanotte, restano una delle cose che più amo di questa stagione. Il silenzio interrotto dalle cicale, la luna, le sfumature del cielo, le stelle che compaiono sempre più numerose. Quasi a prendere loro stesse parte al proprio spettacolo. 

Tutto riesce a cambiare in maniera rapida ed impercettibile: la natura dipinge l'irripetibilità di ogni istante e ce lo ricorda, instancabile, ogni sera. Ad ogni tramonto, e ad ogni alba, i colori si mescolano disordinati nel proprio mare d'appartenenza, ed anche se paiono perdersi, in realtà ritrovano se stessi nel compito di concludere o iniziare un nuovo giorno. Tutto ritrova il suo senso, ogni cerchio si chiude.

Le nostre sere sono iniziate proprio così: davanti ad un cielo stellato a cui piaceva specchiarsi nell'acqua del lago, e giusto qualche giorno fa abbiamo constatato che, da allora, non è cambiato proprio nulla. Sono iniziate con la ricerca di qualche stella cadente che aspettava solo di farsi trovare, e forse già allora potevo provare ad immaginare quali fossero i desideri che esprimevi, perchè erano gli stessi che appartenevano anche a me. 

Ci piaceva vestirci del buio delle ore che avanzavano, e la luce fioca dei lampioni mai era invadente. Accompagnava il chiudersi degli occhi, ed il tendersi delle orecchie ad ascoltare ogni dettaglio di quel silenzio che riusciva ad essere così rilassante, mescolato ai nostri respiri.

Se chiudo gli occhi, tutto questo, lo sai: me lo immagino proprio come quel quadro di Van Gogh. Ed anche se non di Rodano si trattava, lo sento anche un po' nostro. 

Da lì, proprio da quelle sere, risale la dichiarazione del tuo amore per le stelle. E proprio loro, le stelle, le hai coinvolte a suggellare la tua dichiarazione per me, nello spettacolo magico di una galassia di note musicali.

Galassie

(ricetta tradotta da qui)

Ingredienti (per circa 24 biscotti):

farina 00, 350 g

amido di mais, 10 g

zucchero a velo, 125 g

uova a temperatura ambiente, 1

burro morbido, 200 g

lievito per dolci in polvere, 1/4 di cucchiaino

cioccolato fondente fuso, 30 g

cacao amaro in polvere, 20 g

sale, 1 pizzico

rhum o brandy, 1 cucchiaio

In una terrina, sbattere il burro morbido con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema - potete usare le fruste elettriche oppure anche una semplice spatola. Incorporare l'uovo e amalgamare bene fino a quando il composto non lo avrà completamente assorbito.

Setacciare insieme farina, amido di mais, lievito per dolci e sale. 
Aggiungere il mix di ingredienti secchi alla montata di burro-zucchero-uova a più riprese (circa 3-4); potete continuare con i ganci a spirale del vostro umilissimo sbattitore elettrico come la sottoscritta, oppure con il gancio a foglia se state adoperando una planetaria, oppure ancora sempre con la spatola. L'importante è non usare le fruste elettriche, perchè il composto diventerà sempre più sodo.
Il mix di ingredienti secchi andrà incorporato quasi tutto eccetto 4 cucchiai; a questo punto, dividere l'impasto in due parti pressochè uguali e porle in due terrine distinte; aggiungere, ad una parte, 2 dei 4 cucchiai del mix secco (farina-amido-lievito-sale), quindi lavorare fino ad ottenere un impasto morbido. Lasciarlo nella terrina e coprire con un foglio di pellicola.

All'altra parte, invece, aggiungere il cioccolato fuso (meglio se fatto intiepidire) e lavorare brevemente fino a che l'impasto non si sarà completamente colorato, quindi aggiungere il cacao e i 2 cucchiai del mix secco (farina-amido-lievito-sale) setacciati insieme. Lavorare fino ad ottenere, anche in questo caso, un impasto morbido. Lasciarlo nella terrina e coprire con un foglio di pellicola.

I due impasti così ottenuti andranno fatti raffreddare in frigorifero per almeno due ore.

Trascorso questo tempo, estrarre una delle due ciotole dal frigo e mantenere l'altra al fresco. 
Staccare piccole porzioni di impasto del peso di 5 g circa cadauna, lavorarle fino ad ottenere una sfera, e posizionarle su una teglia foderata di carta forno. Proseguire così fino all'esaurimento del primo impasto, trasferire la teglia in frigorifero e procedere nello stesso modo anche per il secondo.

Completata questa operazione, conservare le teglie con le sfere di impasto per almeno mezz'ora in frigorifero, quindi estrarle e assemblarle tra loro in questo modo: ogni biscotto dovrà essere formato da tre sfere bianche e tre sfere al cioccolato, che andranno disposte alternate come a formare i petali di un fiore:

Compattare bene le palline tra loro con l'aiuto dei polpastrelli, quindi roteare il biscotto tra i due palmi delle mani fino ad ottenere la decorazione desiderata. Per ottenere una spirale ottimale bisogna lavorare il centro del biscotto con il centro del palmo della mano, facendo in modo che i due coincidano mentre si rotea il biscotto tra le mani. 

Disporre i biscotti ben distanziati su una teglia foderata di carta forno e lasciare in frigorifero per almeno un'ora. 

Preriscaldare il forno a 180°C ed estrarre le teglie dal frigorifero. Cuocere per circa 13 minuti o comunque fino a quando la parte chiara non risulterà leggermente dorata.
Sfornare e lasciare raffreddare completamente su una gratella per dolci (il biscotto è morbido e friabile, perciò consiglio di lasciare sulla teglia per un paio di minuti dopo aver sfornato e poi trasferire subito su una gratella).
Quando freddi, trasferire e conservare in un contenitore a chiusura ermetica.