martedì 1 settembre 2020

Parlando di scrittura, con una fetta di torta

marble cake vegan&gf
La scrittura ha sempre esercitato un potere catartico su di me e il blog, offrendomi le sue pagine bianche da riempire, è diventato il mio diario personale quando avevo bisogno di raccontare tutt'altro rispetto a ciò che mi succedeva. Ma è proprio questo il motivo per cui è stato terapia: parlando di tutt'altro e al tempo stesso di me, ho ritrovato me stessa senza accorgermene.
Ho sempre scritto per sfogo. Per immortalare ricordi e per metterli nero su bianco mentre si stavano sbiadendo, se mi ero dimenticata di imprimerli quando ancora erano freschi e nitidi. Ho sempre scritto quando volevo comunicare qualcosa a qualcuno, ma le parole parlate mi riuscivano difficili. Ho letto per restare in ascolto della mia voce e capire se quella musicalità mi piaceva, se era adatta al mio messaggio; cambiando punteggiatura e spostando parole nella frase, un'operazione che fa la differenza più di quanto credessi.

Ho scritto perché alla fine c'erano sempre delle lacrime, di gioia o di tristezza. 
Ho scritto per imparare ad ascoltarmi, ed è servito per davvero.
Ho scritto a comando, ho scritto quando c'era qualcuno che credeva in me ma soprattutto ho scritto per me stessa. 
Ho scritto per regalare qualcosa a qualcuno, ho scritto per ripercorrere, e segnarmi ciò che avevo trovato alla fine del percorso. Che poi in realtà è ciò che ho trovato nel mezzo, perché ogni fine è solo una formalità, è un riassunto di ciò che si è raccolto durante un cammino. 
Ho sempre scritto di getto perché odio la sensazione di trovarmi di fronte a delle righe senza sapere come riempirle per svuotarmi un po' io. 
Ho scritto su foglietti di carta, in tutte le grafie che nel tempo ho cambiato. 
Ho annotato quelle frasi che sono dei piccoli lampi di luce nella mente e che dovevo assolutamente piantare, perché già percepivo sarebbero cresciuti. Ho scritto quando non potevo parlare. E qui ho scritto, perché il cibo è sempre stato uno sfondo e un contorno: qui è sempre riuscito ad esserlo, anche quando nella realtà non era così. E forse questa è stata la catarsi più grande, ma dovevo ancora camminare un po' per potermi voltare e rendermene conto.   
marble cake vegan&gf
Questa torta mi ha fatto fare un tuffo nel passato: mi ha ricordato la torta marmorizzata che mia mamma mi preparò per una festa di compleanno, seguendo la ricetta burrosissima di un libricino che le aveva regalato la mia nonna. Ed ha dell'incredibile, perchè questa torta è vegana e senza glutine. Ma è compatta e scioglievole esattamente come quella, non troppo dolce, e umida al punto giusto. Mi ha sorpresa!

Cake marmorizzato vegan e gluten free
Ingredienti:
Per l'impasto chiaro:
farina di riso, 100 g
farina di cocco, 50 g
zucchero di canna integrale, 50 g
lievito per dolci in polvere, 10 g
yogurt di soia, 80 g 
olio vegetale, 70 g 
latte vegetale, 180 g  
curcuma (facoltativa), un pizzico
sale, un pizzico
Per l'impasto scuro:
farina di riso, 100 g 
farina di cocco, 20 g 
cacao amaro, 30 g 
zucchero di canna integrale, 50 g
lievito per dolci in polvere, 10 g
yogurt di soia, 30 g
olio vegetale, 70 g
latte vegetale, 180 g  
sale, un pizzico
Per la glassa (facoltativa):
cioccolato fondente, 70 g
latte vegetale, 20-30 g

Per l'impasto chiaro: setacciare tra loro gli ingredienti secchi (farine, lievito, curcuma, sale; consiglio vivamente di farlo perchè la farina di cocco tende a formare piccoli grumi!); porli in una ciotola, aggiungere l'olio e il latte e mescolare con una frusta; per ultimo, lo yogurt e mescolare con una spatola fino ad ottenere un impasto denso e cremoso. Aggiungere un altro cucchiaio di yogurt se dovesse essere eccessivamente fisso.  
Per l'impasto scuro: procedere come sopra, sostituendo il cacao alla curcuma (se la avete usata). 
 
Oliare leggermente una tortiera a ciambella. Distribuire cucchiaiate di impasto chiaro alternate a quelle di impasto scuro, formando più strati, quasi a costituire una scacchiera. Potete anche distribuire prima l'impasto chiaro e poi, sopra, quello scuro, ottenendo quindi delle fette bicolore. 

Cuocere in forno preriscaldato a 180°C statico per 40-45 minuti, facendo la prova stecchino per verificare la cottura. 
Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di sformarla. 

Per la glassa: sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, unire il latte vegetale riscaldato, unirlo al cioccolato e mescolare fino ad ottenere una crema liscia. Versare sulla torta fredda, fare asciugare a temperatura ambiente per almeno un'ora.

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