Non so come ci eravamo trovate a parlare di amare e amarsi. Lei mi disse "Beh io non ci credo tanto. F. mi ha aiutata ad amarmi senza accorgersene. Mi ha fatto scoprire e liberare nuovi lati di me, che nascondevo da talmente tanto tempo che mi ero persino dimenticata della loro esistenza".
A me è successo il contrario: avevo bisogno di tornare a vivere a colori per potermi imbarcare nell'amore. Credevo fermamente ne "l'amore genera amore" e nella legge dell'attrazione sebbene non sapessi portasse questo nome. Ma sentivo dentro di me che prima avrei dovuto completare me stessa, senza affidare a qualcun altro questo compito. E non ce l'avrei mai fatta se non lo avessi desiderato. Dal desiderio nasce il "volere", e dal volere il "potere".
Nonostante ciò, per quanto dessi per scontata l'imprescindibilitá dell'amarsi per amare, l'ho messo ugualmente in dubbio. Le parole della mia amica, dopotutto, avevano una parte di verità.
Poi è successo questo.
"L'unico amore che salva è l'amor proprio. Quello altrui può solo indirizzarci verso noi stessi", Giulia lo ha detto con una semplicità disarmante mentre io mi stavo arrovellando tra i pensieri e vagliando le possibili soluzioni, e nessuna mi convinceva. Nessuna mi sembrava abbastanza forte da poter dire: "Ecco sì!, è certamente così.". Troppe volte ci soffermiamo su quelli che sono i nostri difetti (o presunti tali), da non vedere tutto il resto. Da non considerarci nell'insieme. Ci lasciamo accecare da quelle concezioni negative e pensiamo che gli altri facciano lo stesso.
È difficile riabituarsi a guardarsi negli occhi senza essere investiti dall'immagine che ci siamo sempre attribuiti. Occorre fermarsi, rimescolare le carte, voltare pagina. E a volte nemmeno si ha il coraggio, di farlo.
Interfacciarsi con un'altra persona è sicuramente uno stimolo a ritrovarsi, perchè, come ha anche detto Irene, "Narrare di sè è parte fondamentale del processo di cambiamento, perchè ci aiuta a renderci conto delle potenzialità che già possediamo senza doverci mettere alla ricerca disperata di soluzioni".
E' scoprendosi, che si impara ad amarsi. E darsi questa opportunità cambia la vita per sempre, in meglio. A volte nemmeno si ha il coraggio, di farlo. Ma ne vale sempre la pena, perchè le fondamenta di qualsiasi forma d'amore nascono proprio lì.
Pancakes vegan e senza glutine al cacao
Ingredienti (per 10 pancakes):
farina di castagne, 40 g
farina di riso, 30 g
cacao amaro, 30 g
sciroppo d'agave o di riso (o miele), 4 cucchiaini
lievito per dolci in polvere, 4 cucchiaini
latte vegetale, 100 g
yogurt vegetale, 100 g
In una ciotola capiente, unire tutti gli ingredienti secchi. Aggiungere il latte mescolando con una frusta a mano per non far formare grumi, per ultimi aggiungere il dolcificante liquido scelto e lo yogurt.
Oliare leggermente una padella con dell'olio di cocco o vegetale, scaldarla a fiamma medio-alta, distribuire 2 cucchiai di composto e cuocerli un paio di minuti per lato. Capirete che il lato è cotto quando si sarà rappreso e si inizieranno a formare delle piccole bolle.
Servire subito con il topping che preferite: dallo sciroppo d'acero, alla crema al cacao, alla marmellata, al burro d'arachidi, alla frutta fresca.
Oliare leggermente una padella con dell'olio di cocco o vegetale, scaldarla a fiamma medio-alta, distribuire 2 cucchiai di composto e cuocerli un paio di minuti per lato. Capirete che il lato è cotto quando si sarà rappreso e si inizieranno a formare delle piccole bolle.
Servire subito con il topping che preferite: dallo sciroppo d'acero, alla crema al cacao, alla marmellata, al burro d'arachidi, alla frutta fresca.
Che buoni questi pancakes ^_^
RispondiEliminaassolutamente si!
EliminaSOno d'accordo, è scoprendosi, che si impara ad amarsi. Ma spesso serve un'altra persona che per far si che ci scopriamo davvero.
RispondiEliminaHo trovato la mia colazione del prossimo weekend, ho proprio della farina di castagne da usare
grazie per esserti fermata a leggere :) io l'ho sempre odiata, ma sto cercando di darle una seconda chance!
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