Prima di riprendere a guidare sono passati anni. Ne ero terrorizzata e cercavo sempre di schivare l'argomento, sentendomi in difetto. Vedevo l'incidente dietro l'angolo e persone attraversarmi la strada d'improvviso. Appena trasferitami per l'università, il mio appartamento era vicino alla sede in cui si teneva la maggior parte delle lezioni e per questo non avevo bisogno di un'auto. A casa ci tornavo di rado, perchè tutta la settimana di lezioni obbligatorie mi privava del tempo per studiare. E così, finivo per sacrificare quello del weekend.
Poi arrivò L., che per un anno ebbe la pazienza di venirmi a prendere e riportarmi a casa. Che poi, "casa" per me è sempre stato un altro luogo. Anzi, altre persone. Sotto la spinta della sua fermezza e dolcezza al tempo stesso, con le quali sosteneva che avrei dovuto riprendere in qualche modo perchè ne avrei potuto avere bisogno, presi confidenza con la Panda azzurra della nonna. Anzi, di "quell'azzurro". "Quello che sicuramente il nonno avrebbe scelto" insieme a lei.
Complici uno sterzo troppo sensibile e un pomello del cambio che una volta mi rimase in mano mentre entravo in autostrada nell'intento di cambiare dalla terza alla quarta (ancora mi chiedo con quale sangue freddo io sia riuscita ad arrivare fino all'uscita della stessa, di notte e con dei fanali che non illuminavano a dovere), di certo non potevo dire di avere riallacciato rapporti pacifici con la guida.
"Meno male che mi hai convinta a riprendere a guidare, anche dopo l'incidente: come al solito avevi ragione" e tu sorridi compiaciuto.
"Non ne potevo più dei viaggi di tre ore in treno, dove la maggior parte del tempo la passavo ad aspettare in stazione per via delle coincidenze su Milano, con un trolley carico di manuali e dispense, così pesanti che sarebbe stato impensabile caricarli sul portabagagli".
E vi dirò, molto sinceramente: far partire la musica ad alto volume e guardare le montagne innevate che mi accompagnano per tutto il viaggio nelle giornate limpide, l'azzurro acceso del cielo, l'autostrada sgombra dove i 120 km/h sembrano 50 perchè non c'è nessuno, è uno spettacolo del quale non sono nè sarò mai sazia.
Cookies senza glutine pere e cioccolato
(da una ricetta di Cucina naturale):
Ingredienti (per 18 biscotti):
farina di mais fioretto, 100 g
farina di riso, 75 g
fecola di patate, 75 g
lievito per dolci in polvere, 8 g
zucchero, 80 g
burro, 50 g
uova, 1
latte, q.b.
gocce di cioccolato, 60 g
pere, 1
Unire in una ciotola le farine, lo zucchero e il lievito. Formare una buca al centro, versare l'uovo e iniziare ad unirlo agli altri ingredienti con una forchetta.
Aggiungere il burro ammorbidito e continuare a lavorare l'impasto. Per ultimo, aggiungere il latte poco alla volta fino a formare un impasto compatto e ultimare unendo le gocce di cioccolato e la pera a dadini.
Lasciare l'impasto così formato nella ciotola (non deve venire un panetto ma un impasto come quello dei cookies) a riposare in frigorifero per circa un'ora.
Trascorso questo tempo, prelevare delle porzioni di impasto e lavorarle per formare delle sfere di uguali dimensioni.
Disporle ben distanziate su una teglia rivestita di carta forno (si allargheranno parecchio in cottura) e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 12-15 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di servire.
Aggiungere il burro ammorbidito e continuare a lavorare l'impasto. Per ultimo, aggiungere il latte poco alla volta fino a formare un impasto compatto e ultimare unendo le gocce di cioccolato e la pera a dadini.
Lasciare l'impasto così formato nella ciotola (non deve venire un panetto ma un impasto come quello dei cookies) a riposare in frigorifero per circa un'ora.
Trascorso questo tempo, prelevare delle porzioni di impasto e lavorarle per formare delle sfere di uguali dimensioni.
Disporle ben distanziate su una teglia rivestita di carta forno (si allargheranno parecchio in cottura) e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 12-15 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare completamente prima di servire.
beh certo guidare con la vista delle montagne è tutta un'altra cosa rispetto alla pianura padana. Non amo guidare in città perchè è troppo stressante ma mi piace guidare nella natura, magari in mezzo alle montagne
RispondiEliminaHai ragione in effetti sono fortunata a dover fare quel tragitto! Un po'come quando si ha la possibilità di avere di fronte il mare ;)
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