Da che mondo e mondo, per me le arachidi sono sempre state quella cosa (una delle tante, a dirla tutta) che avevo la possibilità di mangiare soltanto il giorno di Natale. Per la precisione, sono sempre state quella cosa che ogni 25 dicembre sarebbe arrivata prima, dopo o durante l'ingresso di succosi mandarini sulla tavola. Quei benedettissimi mandarini che con la loro freschezza e leggera acidità riescono a spezzare la catena di pietanze ricche (diciamo così) che caratterizzano quei pranzi dalla durata minima di 5 ore. E ora che ci penso, insieme alle arachidi (puntualmente perdevo il conto di quante ne avevo mangiate), una volta capitarono anche i pistacchi salati, e furono per me una scoperta così piacevole da decidere senza troppa consapevolezza di finirne una confezione intera.
Quando poi mi sono imbattuta nel mondo dei blog americani, ho appreso i molteplici usi della sua versione a "burro". Non esiste film americano che si possa definire tale, dove ad un certo punto non compaia un barattolo di burro di noccioline.
Un voluttuosissimo burro di noccioline che accompagni una fetta di pane tostato, sormontato da uno spesso strato di marmellata di fragole; che si sciolga lentamente su dei pancakes ancora caldi, fondendosi allo sciroppo d'acero con cui saranno stati innaffiati. Ed infine, per i più coraggiosi... preso direttamente dal barattolo, a cucchiaiate più somiglianti a dei badili.
Ad oggi lo scopro essere ingrediente speciale di impasti di torte o biscotti, per insaporire porridges, per creare dei dressing alternativi e cambiare gusto alle solite insalate, e nelle versioni arricchite in proteine e impoverite di grassi.
Insomma, così tanta aspettativa positiva per poi scoprirlo, nel mio caso, in una versione senza zucchero dalla consistenza quasi solida, dal sapore rustico, grezzo e nocciolato, che personalmente non mi azzarderei a gustare in purezza. Ma quando mi si propone di dargli una seconda possibilità che si chiama "biscotto", non mi tiro di certo indietro. Soprattutto se ne vengono fuori dei biscotti così grandi da concedermi il lusso di qualche scritta con i miei fidati stampini...
Quando poi mi sono imbattuta nel mondo dei blog americani, ho appreso i molteplici usi della sua versione a "burro". Non esiste film americano che si possa definire tale, dove ad un certo punto non compaia un barattolo di burro di noccioline.
Un voluttuosissimo burro di noccioline che accompagni una fetta di pane tostato, sormontato da uno spesso strato di marmellata di fragole; che si sciolga lentamente su dei pancakes ancora caldi, fondendosi allo sciroppo d'acero con cui saranno stati innaffiati. Ed infine, per i più coraggiosi... preso direttamente dal barattolo, a cucchiaiate più somiglianti a dei badili.
Ad oggi lo scopro essere ingrediente speciale di impasti di torte o biscotti, per insaporire porridges, per creare dei dressing alternativi e cambiare gusto alle solite insalate, e nelle versioni arricchite in proteine e impoverite di grassi.
Insomma, così tanta aspettativa positiva per poi scoprirlo, nel mio caso, in una versione senza zucchero dalla consistenza quasi solida, dal sapore rustico, grezzo e nocciolato, che personalmente non mi azzarderei a gustare in purezza. Ma quando mi si propone di dargli una seconda possibilità che si chiama "biscotto", non mi tiro di certo indietro. Soprattutto se ne vengono fuori dei biscotti così grandi da concedermi il lusso di qualche scritta con i miei fidati stampini...
Biscotti al burro d'arachidi
(ricetta modificata dal libro "Profumo di biscotti", di Rossella Venezia)
Ingredienti (per circa 22 biscotti):
farina 00, 250 g
zucchero di canna, 120 g
bicarbonato di sodio, 1/4 di cucchiaino
sale, 3 g
uova, 1
burro, 110 g
burro d'arachidi, 110 g
Unire in una ciotola l'uovo e lo zucchero ed iniziare a lavorarli con una semplice forchetta; aggiungere il sale (non è troppo come sembra, fidatevi) ed il burro e lavorare con i ganci a spirale dello sbattitore elettrico per ottenere una crema ben omogenea. Aggiungere anche il burro d'arachidi e continuare a lavorare per incorporarlo bene.
Per ultima unire la farina, incorporandola tutta ed ottenendo infine un panetto omogeneo. L'impasto risulterà appiccicoso e non liscio come quello di una frolla (non otterrete, per intenderci, la classica palla di impasto), ma non dovrà esserlo eccessivamente, cioè dalle mani deve comunque staccarsi bene. Se non dovesse essere così, consiglio di aggiungere ancora un po' di farina.
Coprire con la pellicola e fare raffreddare in frigorifero per almeno un'ora.
Trascorso questo tempo, munirsi di due fogli di carta forno e stendere l'impasto tra questi due, con l'aiuto di un mattarello, fino ad ottenere uno spessore di circa 3 mm. L'impiego della carta forno è consigliato perchè l'impasto è molto umido (il burro d'arachidi è grasso) e quindi il mattarello tenderebbe ad attaccarsi.
Ricavare dei dischi di 8 cm di diametro e disporli ben distanziati su una teglia rivestita di carta forno.
Se si desidera stampare una scritta con gli appositi stampini, farlo in questa fase e non quando sono freddi di frigo perchè altrimenti l'impasto tenderà a rimanere attaccato ai timbri nel momento in cui li sollevate.
Lasciare in frigorifero per un'altra oretta.
Trascorso questo tempo, cuocere in forno preriscaldato a 170°C per circa 13-15 minuti, dovranno apparire leggermente dorati.
Sfornare, lasciare raffreddare e conservare in un contenitore a chiusura ermetica.
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