Poche sono le persone che sanno incantare con le parole, un'arma potente. Tanti credono di saperlo fare, magari con ingenuità o forse solo con tanta voglia di imparare, di migliorarsi. Altri invece possiedono questo dono di natura, un dono prezioso, straordinario. E lei è una di queste. "Se non lo sei già, in un'altra vita farai la scrittrice, anche se ti reincarnerai in una formica", le dico. La immagino sorridere, mentre si gusta a piccoli sorsi un bicchiere di limonata. Già, perchè quando le scrissi questo in un commento, era da poco finito il mese più caldo dell'anno.
Ed è proprio in uno di quei pomeriggi che ho iniziato, dapprima con un po' di timidezza e quasi riverenza, quella tipica che si prova davanti ad un libro nuovo o ad uno sconosciuto, che ho iniziato ad avventurarmi tra le tante pagine virtuali del suo piccolo libro virtuale. Perchè non solo lei è capace di presentare ogni ricetta come un piatto semplice, spontaneo, genuino. Dall'aria un po' vintage, forse, che rievoca giornate passate a correre per immensi prati, per poi buttarsi in una nuvola di fiori. Non solo questo, perchè il tutto è sempre corredato da un racconto che amo, amo tremendamente leggere.
Ed è proprio in uno di quei pomeriggi che ho iniziato, dapprima con un po' di timidezza e quasi riverenza, quella tipica che si prova davanti ad un libro nuovo o ad uno sconosciuto, che ho iniziato ad avventurarmi tra le tante pagine virtuali del suo piccolo libro virtuale. Perchè non solo lei è capace di presentare ogni ricetta come un piatto semplice, spontaneo, genuino. Dall'aria un po' vintage, forse, che rievoca giornate passate a correre per immensi prati, per poi buttarsi in una nuvola di fiori. Non solo questo, perchè il tutto è sempre corredato da un racconto che amo, amo tremendamente leggere.
Sono rimasta incantata davanti alle descrizioni dell'incedere pigro delle giornate agostine, passate in spiaggia, sotto l'ombrellone, a divorare torte allo yogurt dalle mille e una variante, che penso si sia divertita a sfornare di giorno in giorno nell'attesa di trovare la sua preferita, la più convincente. E magari è proprio quella con le gocce di cioccolato sul fondo che, scioltesi per il calore durante la cottura, si sono lasciate dietro una scia golosa da andare a "recuperare" con il dito.
Mi sono divertita ad immaginarla ancora bambina, in un costumino rosa confetto, con il capo coperto da uno di quegli ampi cappelli di paglia con l'immancabile fiocco blu. Rubato, forse, dalla soffitta della nonna in un pomeriggio d'estate. Seduta su uno scoglio, con in mano una bottiglina piena di limonata da gustare a sorsi lenti e lunghi, e magari anche una cannuccia a strisce rosse.
Mentre leggevo della sua avventura in Inghilterra, lei è riuscita a portarmi con sè a casa di Brenda. La conoscete voi, Brenda? No? Brenda è una signora deliziosa. Brenda indossa maglioni vecchi e scuciti, che sanno di pulito e bucato appena fatto in uno di quei pentoloni da "esercito", rimestando accuratamente con un cucchiaio di legno, mentre mille bolle di sapone galleggiano leggiadre nella cucina. Brenda scrive lettere su una carta azzurro polvere. Brenda le preparò degli scones perfetti quando Sabrine sognò per la prima volta in inglese. E proprio ora mi sembra di poterli assaporare in tutta la loro genuina semplicità, impazzire per la loro tremenda croccantezza. E oh, quanto mi piacerebbe poter rovesciare la mia inesistente teiera di latta e trovarne la ricetta. Ma per fortuna esiste una stampante che mi permetterà, quando vorrò, di averla sotto gli occhi. Forse su carta bianca, non azzurro polvere. Ma io quella carta da lettera l'ho già toccata, ne ho impresso dentro di me la trama sottile. Dove? A casa di Brenda, certo.
E, sempre sull'onda di questa straordinaria magia, mi immagino anche la sua casa che pullula di alzatine piene di limoni, di piatti sbrecciati in cui dispone i tre chili di mele appena acquistate. Mele che invecchieranno pian piano dopo aver regalato tutto il loro profumo, dopo averla rasserenata una volta entrata in casa e inspirato quell'aria familiare. Mele che, per la gioia di tutti, finiranno in un pane. Sì, un pane. Nulla di più semplice di questo. E, anche se a profumare le stanze non ci saranno più le mele, sarà altrettanto rassicurante entrare in casa e vedere che qualcuno, armato di guantone anti-scottature, ha appena sfornato un regalo. Da gustare ancora caldo, con la crosta croccante e il cuore umido. Al naturale o con un velo di marmellata. Un sogno, un sogno come ogni suo racconto.
E io la ringrazio, perchè ogni volta è capace di farmi staccare per un attimo i piedi da terra. Tutto questo è magico. E, in attesa della prossima puntata che aspetto sempre con trepidazione, posso sempre gustarmi una fetta di pan di mele. Dopo essere stata sulla spiaggia a sorseggiare limonate fresche e fuori stagione, ormai. Dopo essermi gustata uno scone, rubato dal vassoietto sul tavolo della cucina. Uno di quelli un po' vintage, in legno, leggerissimi. Chissà, forse era di Brenda.
Il Pan di mele di Sabrine
(ricetta tratta da qui)
Ingredienti (per uno stampo da cake):
farina integrale, 250
g
farina 00, 200 g
zucchero di canna grezzo, 50 g
mele, 2 grandi o 3 piccole
yogurt, 1
vasetto
latte, 250
ml
lievito per torte salate (o cremor tartaro), 1
bustina
sale, 1/2
cucchiaino
Accendere il forno a 200°. Foderare di carta forno uno stampo da cake (da 24 x 10 cm) - per farla aderire bene, consiglio di spennellare i bordi con un po' d'acqua.
Setacciare in una ciotola la farina bianca con il lievito, aggiungervi la farina integrale, lo zucchero di canna, il sale e miscelare bene.
Stemperare lo yogurt con il latte in una brocca graduata: in tutto bisognerà arrivare ad avere 350 ml di liquidi.
Lavare e sbucciare le mele, dividerle a spicchi e poi a dadini di circa un centimetro di lato (non è necessario essere precisi: le mele cuoceranno comunque in modo uniforme).
Versare i liquidi nella ciotola con le farine e lavorare rapidamente. Poi aggiungere le mele a dadini e incorporarle all'impasto: il composto sarà piuttosto duro da lavorare. E' normale che sia così, bisogna solo avere un po' di pazienza e cercare di fare assorbire tutta la farina e di distribuire uniformemente le mele.
Rovesciare l'impasto nello stampo, livellarlo grossolanamente e inciderlo nel senso della lunghezza (è fondamentale, altrimenti diventerà "gobbo").
Infornare il pan di mele per 50 minuti, poi estrarlo dallo stampo e rimetterlo in forno per altri 10 min o finché non è di un bel colore ambrato. Se dovesse scurirsi troppo in cottura, aprire lentamente lo sportello del forno e coprirlo con un foglio di alluminio.
Ed ora riporto le sue note, per gustare questo genuino pan di mele in tutta la sua bontà.
Il pan di mele è buonissimo... caldo, appena sfornato: il contrasto tra la crosta croccante e l'interno morbido, umido e profumato di mele vi stupirà. Aggiungo io - Non fatevi ingannare dalla crosta dura, è davvero come ha detto Sabrine.
Potete mangiarlo da solo, accompagnato a una tazza del vostro té preferito. Oppure con del burro salato, da far sciogliere con il calore della fetta, o con della marmellata.
Infine: il pan di mele è una merenda perfetta per i bambini: sana, con tanta frutta, pochissimi grassi (solo quelli del latte e dello yogurt) e facilissima da fare. Insomma: cosa aspettate ad accendere il forno?
Potete mangiarlo da solo, accompagnato a una tazza del vostro té preferito. Oppure con del burro salato, da far sciogliere con il calore della fetta, o con della marmellata.
Infine: il pan di mele è una merenda perfetta per i bambini: sana, con tanta frutta, pochissimi grassi (solo quelli del latte e dello yogurt) e facilissima da fare. Insomma: cosa aspettate ad accendere il forno?
Consiglio di consumarlo entro uno due giorni, data la quantità di ingredienti freschi.
Sabrine è fenomenale, ma anche tu, Pips, mica scherzi in quanto a scrittura e magia delle emozioni che trasmetti eh!!!!!!!!!!!!!!!!! io ho sognato con te...e il pane: sarà presto mio!!! brava
RispondiEliminaWow che bella idea, lo farò di sicuro. Si mi ispira da matti!
RispondiEliminaHo dato un' occhiata alle mie mele...sono li che dicono "si si ...vogliamo il pane"....Il tuo racconto è delizioso e mi trovi completamente d'accordo!! brava
RispondiEliminawow mi fa una voglia incontenibile!!!
RispondiEliminasei bravissima anche tu a scrivere, le tue parole si leggono da sole... complimenti per la ricetta.. buon w.e.
RispondiEliminaChe bel racconto Pips! ho scoperto Sabrine da pochissimo e adesso mi hai fatto venir voglia di leggerla, per non dire poi di provare questo pane meraviglioso (credo proprio che lo testerò questo weekend!). Buon venerdì!
RispondiEliminaChe belle parole! Scrivi benissimo anche tu. Immagino quanto sia buono questo pane. Le ricette di Sabrine sono spettacolari! Buon we! ^__^
RispondiEliminaHai veramente ragione, leggere il blog si Sabrine è proprio come lo hai descritto tu :-) ricorda un pò un romanzo di quelli che ti fanno sognare! Buono questo pan di mele ne vorrei una fettona proprio ora. Buon we
RispondiEliminaDelizioso!!!
RispondiEliminaBellissimo!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Sabrine è speciale!!!
RispondiEliminaha quel modo tutto suo di scrivere, raccontare...farci sognare!!!
anche io mi ritrovo ogni volta a sognare con i suoi post!
l'hai raccontata meravigliosamente!
quasi quasi per immergermi ancor più in queste stupende atmosfere che mi regalate preparo il delizioso pan di mele
Bellissima ricetta
RispondiEliminacomplimenti ciao♥
Non posso che essere d'accordo con te su ogni singola frase... Sabrine è speciale! Un abbraccio Martina e buon fine settimana!
RispondiEliminaSabrine è incantevole e ammalia, come hai detto tu, con ogni singola parola, foto e ricetta. non posso che concordare :)
RispondiEliminaConcordo su tutto!Ho letto i suoi posts a ritroso, come ho fatto con i tuoi; ho conosciuto Brenda e sogno carta da zucchero con non potrò mai più vedere. In questo momento ho la casa che profuma della sua torta di cachi, questa me l'ero dimenticata ma la farò perchè hai scritto talmente bene che mi hai convinto!
RispondiEliminaCiao Silvia.
che favola...questo pan di mele sembra buonissimo,e le tue parole sono sempre piacevolissime da leggere!buon we
RispondiEliminaChe bonta!
RispondiEliminaSabine piace tantissimo anche a me, ma anche tu non sei da meno, che bel post che hai scritto!
RispondiEliminaE bello anche il pan di mele! Brava!
Buon fine settimana
Paola
Anche leggere i tuoi post è sempre un piacere.... come questa torta davvero favolosa e profumata, ciao Ely
RispondiEliminaLe pagine di Sabrine sono un libro bellissimo e grazie a te ne ho rivissute alcune!Questo pane era nella mia to do list, ma ancora non era arrivato il suo turno...Mi sa che dovrò far si che il turno arrivi presto :)!Un bacione e buon we!
RispondiEliminainvitante davvero e si vede che è morbido!
RispondiEliminase volevi incuriosirci con la storia della signora brenda e delle lettere scritte su carta azzurra, beh, ci sei proprio riuscita!
RispondiEliminaSabrine è davvero brava con le parole, ma anche tu non scherzi!
RispondiEliminaChe buono questo dolce...mi sa che lo provo subito! Ciao
RispondiEliminaHo letto il tuo post, capisco la magia che ti ha avvinto, concordo su tutto, l'hai detto in maniera splendida; per me il blog di Sabrine è ancora un grande mondo da scoprire e grazie a te ne ho scoperto un'altra pagina.
RispondiEliminaBravissima!
Buona serata
Che post meraviglioso! Hai scritto delle bellissime parole, ti leggo sempre con immenso piacere! E la ricetta...beh, che dire, ottima!
RispondiEliminaE anche tu sai far staccare i piedi da terra. Conosco Sabrine e l'hai descritta perfettamente. Ma tu non sei da meno. Stasera mi hai fatto sognare:))
RispondiEliminaSabrine, una vera scrittrice!
RispondiEliminama tu non sei da meno!
ottimo il pan di mele
Quella fetta ambrata e "succosa" mi ha conquistata ed inoltre si prepara velocemente: insomma è da rifare :D
RispondiEliminache ricetta super! Questo lo voglio davvero provare, ho anche delle marmellate che ci starebbero proprio bene!
RispondiEliminaTi avevo scritto un commento lunghissimo ma l'ha cancellato :(
RispondiEliminaComunque... mi piace leggerti, forse te l'ho già detto. Crei quell'atmosfera rarefatta ma percepibile... cosa rara, e meravigliosa. Come per questo pan di mele... ti leggo e mi ritrovo in una vecchia cucina bianca, con i mobili di legno scuro e robusto, le credenze con le antine di vetro a custodire le porcellane... sai dipingere, con le parole :)
Un abbraccio, carissima.
A presto.
Ciao! che bello e con tutto il tuo racconto a contorno..lo rendi ancora più dolce e fiabesco!
RispondiEliminalo vogliamo provare anche noi!
bacioni
Mi sembra di esserci seduta a quel tavolo a sentire il profumo del pan di mele e del caffè!
RispondiEliminaComplimenti davvero! Un bacione!
Non posso che sottolinare tutto quel che dici! Lo provai anch'io e lo postai, a mio tempo, il pan di mele. Come non innamorarsene? sano, fragrante, dolce quel che basta...IO l'ho amato molto e lo faccio e rifaccio ogni volta che inizia una nuova raccolta!
RispondiEliminache bella ricetta da mattina nebbiosa, quando hai proprio bisogno di un cibo coccola per svegliarti!
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