Sono sempre stata una persona in grado di riconoscere a pelle chi le sarebbe stato affine. Come se avessi da sempre la capacità di riconoscere, dai più impercettibili modi di fare dell'altro, che tipo di carattere avesse. E' successo così con la mia amica A., con cui ho condiviso il posto in fondo alla classe e vicino alla finestra, al liceo. E con cui continuo a scambiare ricette e foto di gattini. Ma la cosa più bella è che, dietro a tutta questa leggerezza, so di poter contare su di lei: ce lo dimostriamo indirettamente da più di dieci anni. E' successo con le amiche che ho scoperto virtualmente, e sono state la conferma che i fili rossi esistono davvero; che certe parole sincere sanno farti ritrovare il tuo posto nel mondo mentre ti sembrava di vagare senza direzione. E' successo con L., e tutte le cose che gli ho scritto in quella lettera consegnata a giugno gliele riscriverei tali e quali. Ripensando a tutti quei momenti buffi che abbiamo vissuto e persino quelli più brutti, ma "anche i più brutti mi sembrano belli perchè c'eravamo pur sempre tu ed io".
E' successo tutte quelle volte che ho percepito sincerità, bontà, empatia. Tutte quelle volte che ho riconosciuto il riscatto di una rinascita, che mette punto a capo ad un periodo buio senza però dimenticare quanto successo. Tutte quelle volte che ho percepito una profonda consapevolezza e sensibilità. Tutte quelle volte che ho sentito di poter dire tutto, e la luce in quel paio di occhi non sarebbe cambiata per niente al mondo.
I miei fili rossi oggi profumano di melograno, di nuovo. La cura dei chicchi distribuiti su ogni fetta, il sapore fresco della gelée, una tart che ho fatto un paio di volte prima che venisse come volevo io. Le mie giornate proseguono così: tra tazze di tè, forni accesi, macchine fotografiche perennemente scariche, e pagine da studiare fino a tardi.
Tart con pannacotta e gelée di melograno
Ingredienti (per una tortiera di 22-24 cm di diametro):
Per la pasta brisée:
farina, 250 g
zucchero, 50 g
olio vegetale, 70 g
sale, un pizzico
Per la pannacotta di cocco:
latte di cocco full fat (in lattina), 300 ml
zucchero integrale di canna, 40 g
sciroppo di agave/riso/acero ecc., 50 g
agar agar in polvere, 2 g
Per la gelée al melograno:
spremuta di melograno, 200 ml
agar agar in polvere, 1 g
Per la pasta brisée, in una ciotola porre tutti gli ingredienti eccetto olio e acqua. Mescolarli bene.Aggiungere l'olio e iniziare a mescolare. Per ultima anche l'acqua a filo, procedere quindi impastando a mano fino ad ottenere una palla di impasto. Stendere l'impasto sulla spianatoia ad uno spessore di mezzo cm, foderare quindi una tortiera avendo cura che i bordi siano alti, così che il guscio possa accogliere tutte il liquido. Lasciare in frigorifero per mezz'ora.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare completamente.
Per la pannacotta, porre in un pentolino il latte e l'agar agar, stemperando quest'ultimo con una frusta. A questo punto, trasferire il tutto sul fuoco e portare ad ebollizione, mescolando di tanto in tanto. Togliere dal fuoco, unire i dolcificanti e mescolare per farli sciogliere. Trasferire la pannacotta nel guscio di frolla, quindi porre in frigorifero per fare solidificare (mezz'ora sarà sufficiente).
Per la gelée di melograno, porre in un pentolino la spremuta e l'agar agar, stemperando quest'ultimo con una frusta. A questo punto, trasferire il tutto sul fuoco e portare ad ebollizione, mescolando di tanto in tanto. Togliere dal fuoco, lasciare intiepidire, quindi versare sulla pannacotta. Questo procedimento va fatto tutto in una volta, perchè la gelée a contatto con la pannacotta fredda si rapprenderà abbastanza in fretta.
Riporre in frigorifero per un paio d'ore e conservare in frigorifero.
Devo dire che anche io tendo a percepire "a pelle" l'affinità con le persone. E' una grande qualità che limita le sofferenze della delusione. Certo sono anche una molto solitaria e faccio fatica a fidarmi e ad aprirmi agli altri.
RispondiElimina<3 a volte è meglio così... pochi ma buoni :)
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