"Sei brava a riuscire ad aggiustare sempre il tiro, non è da tutti". Sorrido dentro, stupita, di fronte a questo complimento. A volte si parla con qualcuno, e questo qualcuno non si rende conto di fare scoppiare dei piccoli fuochi d'artificio dentro di noi con delle -apparentemente- semplici parole.
"È 'solo' questione di restare ad ascoltarsi. Stare ad ascoltare le proprie esigenze, in propri desideri, la propria insofferenza nei confronti di qualcosa che si continua a fare, ma nella maniera sbagliata perché diventa così totalizzante da annullare se stessi. Ascoltare le proprie voglie, quello che sentiamo giusto per noi e non quello che pensiamo lo sia perché lo è per gli altri. Ascoltarsi perché a volte continuare a 120 chilometri all'ora su una strada porta a non godersi il paesaggio, e non è detto che ci sia data la possibilità di tornare indietro per ammirarlo. E anche se potessimo, forse non sarebbe più lo stesso.
Ascoltarsi perché quella stessa strada non è sempre tutta dritta, a volte ci sono delle curve, altre delle salite, e bisogna saper prendere la giusta forma, essere fluidi al punto giusto, per non farsi male con gli spigoli che si continuano ad avere.
Ascoltarsi per quell' 'hic et nunc' che tanti di tatuano sulla pelle senza saperne il vero significato. L'importante è avercelo tatuato nel cuore.
Ascoltarsi però non è facile, c'è stata una lunga serie di cliché che si sono ripetuti e nei quali io non lo stavo facendo per nulla, fino a che non ho capito che stavo sbagliando. E ho capito che questa parte di me mi appartiene. E che ogni volta me la ritrovo sotto mentite spoglie senza riuscire a riconoscerla subito. Ma poi accade: accade che ti svegli come da un brutto sogno, e che la senti lì, la vita, pulsante come solo la libertà ritrovata riesce ad esserlo. E inizi a sentire tutto amplificato, al quadrato, come ti ha insegnato qualcuno."
La torta della salute di Gabila
(da una ricetta di Gabila Gerardi):
Ingredienti (per uno stampo da 24 cm di diametro):
arance, 200 g, al netto degli scarti (se biologiche, anche con la buccia)
mele (varietà dolce: fuji, pink lady...), 400 g, al netto degli scarti (se biologiche, anche con la buccia)
succo di arancia o mela, 50 g
ricotta, 300 g
quinoa cotta, 50 g
farina di mandorle, 80 g
amido di mais, 50 g
lievito per dolci in polvere, 12 g
uova, 3
buccia grattuggiata di 1 arancia non trattata
rhum, 1 cucchiaio (facoltativo)
curcuma, 1 cucchiaino (facoltativa)
i semi di 1/2 baccello di vaniglia
mandorle a lamelle, q.b.
Nella ciotola del mixer frullare le mele e l'arancia tagliate a pezzetti con il succo di arancia o mela fino ad ottenere una purea liscia. In una ciotola, lavorare la ricotta con la buccia d'arancia, i semi di vaniglia e il rhum con una forchetta; aggiungervi la purea di frutta e amalgamare il tutto.
Unire quindi la quinoa, la farina di mandorle, l'amido di mais e il lievito per dolci, uno alla volta. Per ultima, la curcuma (non darà sapore, ma solo un bel colore giallo all'impasto). Unire quindi anche le uova, sempre una alla volta, facendole assorbire bene dall'impasto.
Rivestire di carta forno una tortiera di 24 cm di diametro e versarvi l'impasto, ultimare con le mandorle a lamelle in superficie e cuocere per 45-50 minuti nel ripiano centrale. Sarà pronta quando la superficie si sarà abbronzata e la torta, se scossa un po', risulterà stabile. Fare comunque la prova stecchino, che dovrà uscire appena umido dalla torta.
Lasciare raffreddare completamente prima di servire, con qualche mandorla a lamelle ed eventualmente un filo di miele aromatico.
Unire quindi la quinoa, la farina di mandorle, l'amido di mais e il lievito per dolci, uno alla volta. Per ultima, la curcuma (non darà sapore, ma solo un bel colore giallo all'impasto). Unire quindi anche le uova, sempre una alla volta, facendole assorbire bene dall'impasto.
Rivestire di carta forno una tortiera di 24 cm di diametro e versarvi l'impasto, ultimare con le mandorle a lamelle in superficie e cuocere per 45-50 minuti nel ripiano centrale. Sarà pronta quando la superficie si sarà abbronzata e la torta, se scossa un po', risulterà stabile. Fare comunque la prova stecchino, che dovrà uscire appena umido dalla torta.
Lasciare raffreddare completamente prima di servire, con qualche mandorla a lamelle ed eventualmente un filo di miele aromatico.
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