Mi sono innamorata di ogni angolo di Parigi, anche se il cuore l'ho lasciato a Le Marais - e a quelle scalinate di Montmartre quella tarda mattinata che l'aria era veicolo momentaneo del suono leggiadro di un'arpa, leggiadro come quelle mani aggraziate che si muovevano veloci a pizzicare le corde e ad intrecciare suoni. Mi sono innamorata di Parigi per quel cielo nuvoloso al Trocadero e per quanto la torre appaia imponente se la si guarda dalle sue gambe, col naso all'insù. Per come sappia spuntare gentilmente dalle come degli alberi quando si è nelle sue vicinanze - al punto da non poter evitare di fotografarne la punta prima che scompaia di nuovo.
Mi sono innamorata dell'Orangerie, e potrei non stancarmi mai di guardare quei colori pastello mischiarsi sulla parete, dimenticando ogni volta sfumature già note. Mi sono innamorata dell'atmosfera intima e romantica del Musée d'Orsay, ma ho rimproverato il Louvre per il suo essere troppo vasto - senza tuttavia mai mancare all'obbligato appuntamento con la Monna Lisa. Ma sbucare con la vista sui tetti di Parigi al tramonto, vederla prendere forma mentre salivo sulla scala mobile del centre Pompidou, fu una delle sorprese più emozionanti che quel giorno seppe regalarmi.
Mi sono innamorata dell'Orangerie, e potrei non stancarmi mai di guardare quei colori pastello mischiarsi sulla parete, dimenticando ogni volta sfumature già note. Mi sono innamorata dell'atmosfera intima e romantica del Musée d'Orsay, ma ho rimproverato il Louvre per il suo essere troppo vasto - senza tuttavia mai mancare all'obbligato appuntamento con la Monna Lisa. Ma sbucare con la vista sui tetti di Parigi al tramonto, vederla prendere forma mentre salivo sulla scala mobile del centre Pompidou, fu una delle sorprese più emozionanti che quel giorno seppe regalarmi.
E anche se sono sicura di avere fatto una foto con il mio vecchio Nokia N73 (andavo fiera del suo obiettivo Zeiss), poco importa se ora non la trovo. Mi basta ricordare la bellezza dei tetti della città, i vicoli colorati e involontariamente profumati dalla boulangerie di turno. Mi basta ricordare quanto cuore ci ho lasciato, persino in quel posto un po' bizzarro che è il museo d'arte moderna. E anche se faccio fatica a chiamare "arte" certe che dovrebbero essere "opere", mi sono divertita a fare conoscenza dell'estro di Kandinskij. Al punto che oggi, grazie a lui, Parigi me la voglio ricordare così: con una geometria che sa di cioccolato. E con l'aiuto di un futuro architetto, che di geometria se ne intende bene...
Preparare i biscotti: miscelare tra loro gli ingredienti umidi (uova, olio) e lo zucchero mescolando energicamente. Miscelare tra loro anche gli ingredienti secchi (farina, lievito). Unire gli ingredienti secchi a quelli umidi (consiglio di fare la classica fontana nella farina) e lavorare prima con una forchetta e poi con le mani fino ad ottenere una palla di impasto liscia e soda. Lasciare raffreddare per un paio d'ore in frigorifero.
Trascorso questo tempo, prelevare dal frigorifero il panetto di frolla e stenderlo ad uno spessore di meno di mezzo cm. Ricavare dei cerchi con uno stampino di 4 cm di diametro e disporli su una teglia foderata di carta forno, adeguatamente distanziati.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10 minuti, dovranno rimanere piuttosto pallidi ma con un accenno di doratura ai bordi. Sfornare e lasciare raffreddare completamente.
Preparare la copertura: sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e intingere parte dei biscotti freddi in modo tale da ricoprirne meno della metà; posizionare sulla teglia in cui sono stati cotti (conservate la carta forno!) e trasferire in frigorifero.
Conservare in frigorifero, tirando fuori i biscotti mezz'ora prima che siano serviti.
Biscotti "Kandinskij"
Ingredienti (per circa 40 biscotti):
Per i biscotti:
farina 00, 280 g
zucchero, 100 g
olio vegetale, 80 ml
uova, 1 + 1 tuorlo
lievito per dolci in polvere, 1 cucchiaino
cioccolato fondente, 100 g
cioccolato al latte, 100 g
cioccolato bianco, 75 g
Preparare i biscotti: miscelare tra loro gli ingredienti umidi (uova, olio) e lo zucchero mescolando energicamente. Miscelare tra loro anche gli ingredienti secchi (farina, lievito). Unire gli ingredienti secchi a quelli umidi (consiglio di fare la classica fontana nella farina) e lavorare prima con una forchetta e poi con le mani fino ad ottenere una palla di impasto liscia e soda. Lasciare raffreddare per un paio d'ore in frigorifero.
Trascorso questo tempo, prelevare dal frigorifero il panetto di frolla e stenderlo ad uno spessore di meno di mezzo cm. Ricavare dei cerchi con uno stampino di 4 cm di diametro e disporli su una teglia foderata di carta forno, adeguatamente distanziati.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10 minuti, dovranno rimanere piuttosto pallidi ma con un accenno di doratura ai bordi. Sfornare e lasciare raffreddare completamente.
Preparare la copertura: sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e intingere parte dei biscotti freddi in modo tale da ricoprirne meno della metà; posizionare sulla teglia in cui sono stati cotti (conservate la carta forno!) e trasferire in frigorifero.
Ripetere la stessa operazione con il cioccolato al latte, ritrasferendo nuovamente in freezer (non frigo!) una volta completata la copertura.
Ripetere nuovamente con il cioccolato bianco: consiglio di fonderlo per 45 secondi alla massima potenza in forno a microonde (rimarrà giusto qualche pezzettino che basterà qualche mescolata per far sciogliere)*.
Prelevare i biscotti dal freezer (questo passaggio serve per evitare che gli altri due cioccolati, a contatto col calore di quello bianco, si fondano colorando quest'ultimo) e procedere molto velocemente con la copertura dei biscotti, occupando un'area minore di quelle sormontate dagli altri due tipi di cioccolato (come si vede in figura, ma è a scelta! Date via libera alla vostra fantasia).
Riposizionare sulla teglia foderata di carta forno e trasferire in frigorifero.
Conservare in frigorifero, tirando fuori i biscotti mezz'ora prima che siano serviti.
N.B.: *essendo che il cioccolato bianco ha una temperatura di fusione più bassa degli altri due tipi, il bagnomaria tende a scaldare molto il fondo della terrina che avrete posizionato sopra il pentolino pieno d'acqua, con il risultato che si surriscalda diventano una crema (consistenza inadatta per la copertura).
Inoltre, è più facile che i cioccolati in commercio diano questo tipo di problema, anche di qualità; l'unico che pare fili sia il Valrhona, che mi era impossibile reperire per tempo.
Ultima cosa: quando il cioccolato surriscaldato tende a raggrumarsi, si può aggiungere del burro o qualche altro grasso per fluidificarlo, ma attenzione: se non viene aggiunto ad una temperatura pari a quella del cioccolato in quell'istante, lo shock termico provocherà un peggioramento della situazione che sarà irrecuperabile. Avendo fallito per ben due volte, col microonde (del tutto paradossalmente) non ho avuto questi problemi.
Ma sono piccoli capolavori!!! che bellini così decorati.. smack
RispondiEliminaSplendidi questi biscottini, non credo che riuscirò a farli altrettanto belli, ma voglio provare. grazie dell'idea!
RispondiEliminaSono semplici ma originali e d'effetto!
EliminaFammi sapere se li proverai!
Sono carinissimi! Ciao, mi chiamo Chantal ho 24 anni. Ho deciso di aprire un piccolo blog per condividere insieme ad altre persone le stesse passioni, tra cui viaggi, cucina, libri e bellezza. Ancora non c'è nulla ma mi piacerebbe se passassi a trovarmi in attesa di nuovi post.
RispondiEliminaTi aspetto un abbraccio!
Chantal
https://chan-fol.blogspot.com/
Ciao Chantal! Benvenuta, mi fa piacere trovare una ragazza giovane come me! Questi biscotti sono deliziosi e pure belli :) a presto!
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