Questo succede quando il regalo più bello che mi si possa fare è una cassetta piena di pomodori pronti a lasciare tra le mani i sapori dell'orto e a riempire una scodella di agrodolce, spumeggiante felicità. Quella felicità rosata che profuma dell'aria d'estate, di quelle mattine appena sbocciate da trascorrere a piedi nudi mentre l'erba soffice solletica le dita e le invita a danzare tra un porro sottile e una fragola agostina ancora pallida, un po' intrusa. Solo allora ci si accorge che no, proprio no. Nemmeno le bucce di un pomodoro meritano di essere buttate. E ora vi autorizzo pure a pensare che la sottoscritta abbia qualche rotella (di zucchina) fuori posto, e che porti una lunga chioma folta e dritta color carota, somigliante ad un bel mazzo di spaghetti che si guardano intorno. Pensate anche che le foglie del sedano e i gambi del broccolo possano tranquillamente passare a miglior vita. Ma dei colori c'è davvero sempre, sempre bisogno.
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mercoledì 7 agosto 2013
giovedì 1 agosto 2013
I sorsi pigri di Agosto
Agosto è un mese pigro che porta nelle cucine la freschezza e il rigoglio degli orti, che inizia a sorsi verdi di speranza e finisce sotto un cielo timidamente scuro, a guardare stelle e a fingere di conoscere costellazioni. Regala pomodori maturi da stivare in frigorifero e da non dimenticare, offre pranzi improvvisati la mattina presto, quando dai pentolini fuoriesce già la schiuma inamidata dei legumi bolliti. Si scopre all'aprire vecchi barattoli di vetro, nei quali i grammi di marmellata hanno lasciato spazio a vecchie conchiglie e profumo di sale. Ed anche a qualche granello di sabbia di cui nessuno si è mai accorto, così ben nascosto sul fondo insieme a qualche ricordo.