L'Apple Pie di un pomeriggio d'autunno

Cùcù, chi non muore si rivede, mi verrebbe da dire. C'è voluto un pomeriggio qualsiasi e un po' di stanchezza  in eccesso per costringermi ad affondare le dita tra pezzetti di mela profumati di cannella, e certo non avrei potuto aspettare di più. Non potevo attendere un prossimo autunno senza immortalare la scia di un apple pie fumante anche tra queste pagine. Perchè fuori l'aria è fredda, il naso rosso, le foglie pure. E allora, allora mi pare chiaramente ovvio. Allora, in queste circostanze, si fanno due cose: si accende il forno, e si mette a scaldare dell'acqua in un bollitore da tè di tre litri.

Si ritaglia un po' di tempo e si dimenticano le parole, così dense nella testa e poche sulla lingua. Si fanno scorrere le dita alla ricerca del barattolino della cannella, quella che sta sempre lì, nell'armadietto, nel suo contenitore ancora così piacevolmente pieno. Fortunatamente pieno. 
Si aprono pacchetti di farina, di rovesciano cucchiai, si gode il tepore del forno con il naso appiccicato allo sportello. E si apre anche un poco la finestra, perchè il pie di mele, quello sì che va lasciato raffreddare sul davanzale.

E poi, quella cannella, quelle mele, quella buccia di limone, si ritrovano tutte lì. Affondi il coltello, vedi uno sbuffo caldo e profumato che si alza, e tutto si esaurisce in una manciata di cucchiaiate.

Poche parole, si diceva. Ma in questo caso non servono neanche quelle, vero?

E allora che sia. Che si vada tutti insieme appassionatamente nel cottage di Nonna Papera, a rincorrere la scia dell'autunno.

Apple pie

Ingredienti:

Pie crust: [qui]

farina 00, 285 g

burro molto freddo, tagliato a pezzetti, 140 g

zucchero bianco, 1 cucchiaio

sale fino, 1/2 cucchiaino

acqua ghiacciata q.b.

Ripieno:

mele rosse, 3

mele verdi, 3

zucchero di canna, 3-4 cucchiai

cannella in polvere, 1 cucchiaino colmo

vaniglia, i semi di 1/2 bacca

succo di 1/2 limone e scorza a piacere

rhum, 1 tappo

acqua, 2 cucchiai

Per spennellare:

latte q.b.

tuorlo sbattuto, 1

zucchero di canna grezzo

Per il "pie crust": Setacciare la farina con il sale, versarla nella ciotola del mixer e aggiungere lo zucchero. Lasciare tutto nel freezer per mezz'ora e dare una mescolata dopo un quarto d'ora. Trascorso questo tempo, posizionare la ciotola sull'apparecchio del mixer e aggiungere il burro congelato a pezzetti; pulsare ad intermittenza fino a quando gli ingredienti secchi e il burro non saranno ridotti ad un impasto grossolano.

Aggiungere l'acqua molto fredda UN CUCCHIAIO alla VOLTA. L'obiettivo è di fare incorporare tanta acqua quanto basta per ottenere una palla di pasta compatta, non di ammorbidire l'impasto o di renderlo umido al tatto. L'impasto risulterà chiaro, compatto, sodo ma non elastico. Se decidete di coprire il ripieno con un disco di pasta, tagliatelo a metà. Avvolgere l'impasto in un foglio di pellicola trasparente e lasciarlo ulteriormente raffreddare per un'ora. A questo punto, si può anche congelare..

Per il ripieno: In una ciotola capiente, mescolare la frutta e tutti gli altri ingredienti indicati. Lasciare insaporire al fresco.

Ora: Preriscaldare il forno a 200°. Su un piano infarinato (o su un foglio di carta forno) stendere il primo panetto di pasta in una sfoglia molto sottile. Disporlo nello stampo con il fondo foderato di carta forno. Tagliare la pasta in eccesso, lasciando un po' di bordo per sigillare il pie. 

Stendere l'altro panetto di pasta freddo e ricavare un altro disco. Disporre il disco sul pie e praticare il delizioso taglio a "X" sulla sommità. Ripiegare sui bordi la pasta della base in eccesso e fissarla bene con le dita o con una forchetta.

Spennellare con latte e tuorlo, spolverizzare con lo zucchero grezzo e infornare per un quarto d'ora, poi abbassare la temperatura a 180° e proseguire la cottura per 40-45 min. o comunque fino a doratura. Sfornare e servire -rigorosamente!- tiepido.

Enjoy! :) And that's it. 

[In questo pomeriggio in cui prima la batteria della macchina fotografica si è impuntata che no, lei non avrebbe resistito; poi il sole, che non c'era più; e poi duecentotredicifotofatterigorosamenteinapnea. Facciamo che rimaniamo nel cottage. That's it.]