Quando rido forte, mi si rende evidente una vena sulla fronte, gli occhi diventano due fessure luccicanti, la bocca si fa enorme e nella guancia destra mi compare una fossetta. Il medico di famiglia che mi ha vista crescere mi chiamava proprio così, "fossetta", divertito ogni volta che varcavo la soglia del suo studio con un sorriso. Quel dettaglio mi faceva sentire un po' speciale, e questo lo confermava il fatto che poi mi lasciava rovistare nel cassetto delle penne colorate perché tornassi a casa con quella che mi piaceva di più. Poco importava se c'era scritto sopra il nome di qualche farmaco: quello era il motivo principale per cui ci andavo volentieri, sebbene non sapessi nemmeno scrivere.
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mercoledì 24 febbraio 2021
lunedì 8 febbraio 2021
Tortini all'arancia
In qualsiasi tipo di relazione umana accade una cosa: si donano all'altro delle parti di sé. E questa è forse la condivisione più intima e inconsapevole: quella che fa perdere i confini delle due parti. Perché io ti offro i miei occhi per osservare le cose come le vedo, con il mio ottimismo o pessimismo a seconda dei casi, con la mia capacità di ponderare e di meravigliarmi, con la mia voglia di imparare e rinnovare. Tu mi presti il tuo spirito critico, la capacità di non essere troppo ingenui, di comprendere cosa si cela dietro alla finta realtà delle cose, di scavare a fondo anche quando non sembra necessario.