Da piccola andavo spesso a fare la spesa il venerdì pomeriggio, non appena il papà tornava dal lavoro. Era per me un momento tanto semplice quanto speciale e la curiosità di allora posso fieramente dire di non averla mai persa. Scrutare con grande interesse le novità sugli scaffali, quelle scatole perfettamente allineate, quei pacchetti colorati, e provare ad immaginarne il sapore, mi divertiva sempre molto. E tra le tante cose che probabilmente, per sfinimento, l'ho convinto ad acquistare, ci sono indubbiamente stati anche questi biscottini. Che insieme al libricino della settimana e, lo confesso, insieme anche agli After Eights, sono uno dei ricordi più dolci che conservo nel cuore e nel palato. Quelli da custodire gelosamente e gustare lentamente, perché finissero il più tardi possibile.
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lunedì 28 ottobre 2019
lunedì 21 ottobre 2019
Peanut butter cookies
Da che mondo e mondo, per me le arachidi sono sempre state quella cosa (una delle tante, a dirla tutta) che avevo la possibilità di mangiare soltanto il giorno di Natale. Per la precisione, sono sempre state quella cosa che ogni 25 dicembre sarebbe arrivata prima, dopo o durante l'ingresso di succosi mandarini sulla tavola. Quei benedettissimi mandarini che con la loro freschezza e leggera acidità riescono a spezzare la catena di pietanze ricche (diciamo così) che caratterizzano quei pranzi dalla durata minima di 5 ore. E ora che ci penso, insieme alle arachidi (puntualmente perdevo il conto di quante ne avevo mangiate), una volta capitarono anche i pistacchi salati, e furono per me una scoperta così piacevole da decidere senza troppa consapevolezza di finirne una confezione intera.
lunedì 14 ottobre 2019
Dei biscotti molto green!
Capita anche a voi di acquistare ingredienti che vi incuriosiscono e che non saprete neanche bene come utilizzare, ma lo fate lo stesso perché potrebbe non ricapitarvi (e non sia mai che accada!), ma alla fine quel che realmente accade è che quel nuovo ospite occupa un posto in più nella dispensa? Se poi questo porta il nome di zenzero, che sia fresco o candito non è troppo amato da nessuno - tranne chi è estremamente temerario o il raffreddato di turno della stagione, che probabilmente non rinuncerà alla proposta di stopparsi il naso in modo alternativo. Per poi, probabilmente, pentirsi subito dopo ed evitando attentamente lo zenzero ogni qual volta si imbatterà in lui in futuro, categorizzandolo insieme al cugino wasabi come "cibo da cui rifuggire".
lunedì 7 ottobre 2019
Prjaniki
Il periodo delle feste, nella mia vita di bambina, iniziava sempre più spesso con i biscotti speziati piuttosto che con caselline del calendario dell'Avvento da aprire. A partire dall'inizio del mese di Dicembre, per la precisione dalla festa di San Nicolò, sapevo che presto o tardi il nonno si sarebbe presentato con un sacchettino colmo di Lebkuchen direttamente dal Trentino. Alcuni glassati di bianco, altri con un vestito rosa e confettini colorati, altri ancora - i più golosi e miei preferiti - avvolti da un sottile strato di cioccolato fondente. Alcuni tondi, altri a forma di cuore. E quando il periodo delle feste finiva, gli ero decisamente grata più per avermi offerto questi dolcetti che per il solito blasonato panettone di rito, che le pasticcerie ogni anno si dedicano a reinventare per cambiare l'opinione poco entusiastica che la gente ha su di lui.